Le vele
delle barche tradizionali adriatiche erano
caratterizzate non solo dalla loro particolare forma,
denominata ora vela al terzo, ma anche dalle loro
vivaci decorazioni. Questi disegni astratti o figurativi
avevano la duplice funzione di conservare meglio la tela
e di permettere il riconoscimento dell’imbarcazione
anche in mare aperto. Ogni famiglia componeva, una
straordinaria serie di variazioni decorative, accostando
forme astratte, lettere dell’alfabeto e immagini che
richiamavano il loro cognome o il “detto”.
Fortunatamente abbiamo una completa documentazione delle
vele ottocentesche dei pescatori di Chioggia e della
laguna di Venezia, grazie al manoscritto di Angelo
Marella che abbiamo riprodotto in facsimile nel libro
“Annotazioni pescherecce”.
La
tecnica di pittura era molto semplice, si stendevano con
una spugna delle terre colorate diluite in acqua salata
sulla tela, dopodichè s’immergeva la vela nell’acqua del
canale che provvedeva a fissare definitivamente il
colore.

Pittore di vele, da: "Un
mestiere un paese. I sabionanti di Sottomarina"
Abbiamo
recentemente testato quest’antichissima tecnica per la
vela della ricostruzione filologica di una nave vichinga
di 30 metri di lunghezza denominata Havhingsten fra
Glendalough o in inglese
The Sea Stallion from Glendalough

La replica della nave
vichinga denominata: Havhingsten fra Glendalough
o in inglese Sea Stallion from Glendalough,
ricostruita nel Viking Ship Museum, con la vela ancora
bianca.
Come si può facilmente
intuire l’accuratezza di una ricostruzione filologica
deve estendersi anche ai minimi dettagli
dell’imbarcazione se si vuole ottenere un risultato
scientificamente valido e non una riproduzione
folkloristica. Vedi
https://www.vikingeskibsmuseet.dk/en/news/article/sail-with-red-and-yellow-stripes/nbp/288/

Alcune fasi della pittura
della vela



Vibeke Bischoff mostra,
soddisfatta, la vela dopo l'asciugatura.

L'Havhingsten fra Glendalough
con la vela dipinta.
Il
viaggio di questa splendida ricostruzione può essere
seguito nel sito:
http://www.havhingsten.dk/index.php
Approfitto per fare notare, quello che ognuno può
vedere, cioè che le vele "quadre" bolinano
benissimo, cioè avanzano verso la direzione da cui spira
il vento, diversamente da quanto sta scritto in ogni
manuale di vela o di storia delle imbarcazioni.
Su
questa presunta impossibilità di veleggiare in alcune
andature, si sono costruite, si continua a fondare,
intere teorie storiche sulla navigazione e sulla
migrazione dei popoli.
Poiché
nessun studioso, che io conosca, si è mai messo la
cerata o è andato in un cantiere ad osservare ciò che
succede nella realtà. Deve sempre essere la realtà che
si adegua alla teoria e non viceversa! |