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Dettaglio d’un modello di galea trireme o sensile fatto costruire dall’Ammiraglio Fincati nel 1881.

Nel IX secolo i Bizantini chiamavano galea una piccola imbarcazione sottile, bassa sull’acqua, priva di ponte e con una sola fila di rematori per banda. Mille anni dopo alcune galere, ben diverse dalle loro antenate ma ormai tecnologicamente superate, erano ancora presenti nei registri navali di alcune flotte europee. Nessun’altra nave può quindi vantare uno stato di servizio così longevo e importante come la galea. Le sue qualità nautiche, derivate dalle forme affilate, e la possibilità di navigare anche in assenza di vento grazie alla forza dei remi, furono le armi vincenti che le permisero di affermarsi su tutte le altre tipologie navali e di evolversi. In effetti, le flotte medievali e particolarmente quelle emergenti delle Repubbliche marinare italiane, avevano bisogno di un tipo di nave adibito al trasporto delle mercanzie, veloce, affidabile, economico e che, all’occorrenza, potesse anche combattere contro le flotte nemiche.

Fino alla metà del XVI secolo vi erano generalmente tre rematori liberi per banco dotati ognuno del proprio remo, tecnica di voga denominata sènsile, successivamente si impose una differente detta a scaloccio nella quale dai tre a cinque forzati, schiavi o condannati, agivano su un unico, lungo, remo. Oltre a questa propulsione poteva contare su uno, due e più tardi anche tre alberi armati con vele latine. Oltre ai tipi più comuni, la galea sottile da guerra e quella grossa da mercanzia, si affiancavano altre tipologie maggiori come la galera bastarda e la galeazza e minori come la fusta, e il brigantino.

La loro catalogazione è quindi molto complessa, possiamo dare indicativamente solo alcuni ordini di grandezza:

 Cophano, copano, copaneto, caichio sive cophano
Un copano a sei remi tratto da una incisione del Lovisa del 1717.

Barca a remi usata come lancia di servizio sulle galee e galeazze, le misure dei copani per galee sottili e grosse erano:

Chopano de galia sotil* Chopano de galia grossa*
Lunghezza presa dalla sommità delle aste 16 pv = 5,56 m 17 ½  pv = 6,08 m
Larghezza massima in “boca” 6 pv = 2,08 m 6 ½  pv = 2,26 m
Puntale 3  pv = 1,04 m 3 ½  pv = 1,21 m
Numero banchi di voga 4 5

 

 Fregata, fregada
Modello ricostruttivo di una fregata fatta eseguire dall’ammiraglio Fincati nel 1881, da M. Pucciarelli Memorie del mare.
    Fregada*
Lunghezza presa dalla sommità delle aste 35 pv = 12,17 m
Larghezza massima in “boca” 7 3/16 pv = 2,49 m
Puntale 2 3/8 pv = 0,82 m
Numero banchi di voga 9
 Bergantin, bregantin, brigantin

Ricostruzione di un brigantino realizzata dall'Ammiraglio Fincati nel 1881

 

    Bergantin de banchi 14*
Lunghezza presa dalla sommità delle aste 52 ÷ 56 =  18,08 ÷ 19,47 m
Larghezza massima in “boca” 8 ½  ÷ 9 =  2,95 ÷ 3,12 m
Puntale 2 ¾  ÷ 3 =  0,95 ÷ 1,04 m
Numero banchi di voga 14
 Galeotta, galiota

Modello di galeotta conservato al Museo Storico Navale di Venezia.

Galeota da banchi n°: 15 da corso.
Lunghezza presa dalla sommità delle aste 25,37 m (ca 73 pv)
Larghezza massima in “boca” 4,17 m (ca 12 pv)
Puntale 1,46 m (4 1/4 pv)
Numero banchi di voga 15

Misure tratte dal disegno di galeotta n° cat. N 183 o N 62 . Ricostruzione di una galeotta

 Fusta

La fusta del consiglio dei X ormeggiata a San Marco. Van Wittel, Prado.

 

  Fusta de banchi 18* Fusta de banchi 21*
Lunghezza presa dalla sommità delle aste 80 ÷ 85 pv = 27,8  ÷ 29,5 m 100 pv = 34,77 m
Larghezza massima in “boca” 12 pv = 4,17 m 13 pv = 4,52 m
Puntale 4 pv = 1,39 4 ½  pv = 1,56 m
Numero banchi di voga 18 21
 Galea, galia, galera, galiazza, galeazza
  galia sotil* galia grossa* Galeazze**

Galeazza, Galiazza

Lunghezza presa dalla sommità delle aste 122 pv = 42,42 m 138 pv = 47,98 m 51,36 m (147,8 pv)
Larghezza massima in “boca” 14 ½ pv = 5,04 m 22 ¾ pv = 7,91 m 8,71 m (25 pv)
Puntale 5 pv = 1,73 m 9 pv = 3,12 m 3,10 m (8,9 pv)
Numero banchi di voga 22-25   25

  * Misure tratte dal manoscritto di Theodoro de Nicolò, della metà del sec XVI.

** Misure tratte dal piano di costruzione di galeazza fatta da Zuan Maria dall’Accqua nel 1750, n° cat.  N 66 o N 185

Mezzo modello di galea conservato al Museo Storico Navale di Venezia, rilevato nella tavola N 64

Modello di galea conservato al Museo Storico Navale di Venezia.

Modello di galeazza conservato al Museo Storico Navale di Venezia, tratta da G. Patrone, Modelli navali italiani dal XVI al XIX secolo.

Disegno di galeazza alla faustina conservato al Museo Storico Navale di Venezia.

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email Gilberto Penzo