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						Domenica 4 dicembre 2011 abbiamo 
						rilevato lo scafo del Nuovo Trionfo presso il cantiere Co.Na.Var di Chioggia con lo scanner laser. Come per il 
						Marin Faliero (vedi) 
						l'operazione si è svolta grazie alla'opera 
						dell'ingegnere 
						Franco Slomp che ha prestato gratuitamente la sua 
						opera e la sua preziosa apparecchiatura laser scanner 
						Z+F Imager 5006i a differenza di fase con fotocamera 
						integrata. 
						
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                    | Il rilievo sul campo e 
						successiva realizzazione del piano di costruzione e 
						piano dei legni è un passo fondamentale in ogni lavoro 
						di indagine e restauro su manufatti d'epoca. Solo con 
						l'analisi delle forme e dei dettagli costruttivi e con 
						il loro confronto con altri scafi simili si può 
						pianificare un restauro che possa dirsi tale e non una 
						semplice "riparazione". | 
                  
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                    | Rilievo del fianco con il 
						laser | 
                  
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                    | Due ortofoto de 'Il Nuovo 
						Tronfo', ancora grezze, realizzate da Franco Slomp | 
                  
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                    | L'incurvatura rovescia 
						della colomba del Nuovo Trionfo | 
                  
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                    | Alcune riflessioni generali 
						sul restauro | 
                  
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						Il legno è un materiale da 
						costruzione con notevoli pregi ma altrettanti svantaggi 
						legati alla sua intrinseca fragilità alle 
						sollecitazioni, all'attacco di muffe funghi e animali 
						xilofagi. Lo scafo è tutt'altro che monolitico, in 
						pratica è piuttosto un insieme flessibile e molle 
						formato da centinaia di pezzi corti uniti in maniera 
						fragile, e progressivamente lasca, con i chiodi. 
						La principale deformazione 
						che subisce uno scafo vecchio è quello che porta le 
						estremità a calare progressivamente, un fenomeno ben 
						conosciuto in passato chiamato in veneziano scavesso 
						e in inglese hogging. In pratica durante tutta la sua 
						vita, ricordiamo che il "peso non dorme mai", lo scafo è 
						sottoposto a due forze opposte: il centro dello scafo è 
						spinto verso l'alto dal principio d'Archimede mentre 
						l'estremità pesanti e prive di spinta di galleggiamento 
						gravano verso il basso.  
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                    | Le forze che agiscono sullo 
						scafo | 
                  
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                    | Si nota bene questa 
						deformazione dalla perdita dell'insellatura specie nelle 
						barche come il trabaccolo che hanno la prua molto 
						protesa verso l'alto, formata interamente da doghe 
						massicce ma praticamente priva di volume nell'opera 
						viva. Recuperare questo hogging non è facile, richiede 
						tempo e una quasi totale rimodellazione dello scafo per 
						riportare la chiglia rettilinea. 
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                    | Un bel trabaccolo appena varato, si noti la notevole 
						insellatura dello scafo. | 
                  
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                    | Un altro punto debole del 
						legno è la progressiva marcescenza delle parti alte 
						dell'opera morta, dovuta all'imbibizione di acqua dolce 
						riscaldata dai raggi solari che fa proliferare batteri e 
						muffe. Infatti la carena è quasi sempre in ottime 
						condizioni (teredini a parte) perché immersa nel sale 
						che blocca i microorganismi mentre murata, trincarino e 
						scalmotti sono sempre in uno stato pietoso. Tutti 
						ricordano infatti che i pescatori e marinai ogni sera 
						coprivano lo scafo con teli e lo bagnavano con secchiate 
						di acqua salata. | 
                  
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                    | Questo degrado richiede una 
						progressiva e costante sostituzione di parti ammalorate 
						con nuove, tanto che passo dopo passo della barca 
						rimangono solo la parte bassa della costolatura. 
						Sostituzioni che se non fatte a regola d'arte modificano 
						sensibilmente non solo i dettagli la forma stessa dello 
						scafo. | 
                  
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                    | Il trabaccolo Marko Polo in 
						"restauro" | 
                  
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						Fino a qualche decennio fa i 
						lavori di grande o minuta manutenzione erano condotti da
						squerarioli che avevano almeno visto costruito 
						barche simili e ne conoscevano le modalità costruttive, 
						quindi si poteva stare "relativamente" tranquilli. 
						Bisognava solo evitare di portare una barca in un 
						cantiere lontano dal luogo d'origine; Burano e Chioggia 
						ma anche Venezia e Pellestrina erano delle micro enclave 
						che utilizzavano tipologie di natanti specifiche e non 
						condivise.  
						Ora è sparita non solo la 
						conoscenza tecnica costruttiva ma anche la memoria dei 
						nomi propri delle parti delle barche, e quando scompare 
						il nome spesso scompare anche l'oggetto corrispondente. 
						 
						Quindi, per assurdo, è 
						meglio ripartire da zero e affidarsi ad un cantiere di 
						giovani che suppliscono alla mancanza di esperienza con 
						la curiosità e la voglia di imparare, prima di tutto 
						dalla nave stessa che, se interrogata con calma e 
						attenzione, sa dare già molte delle risposte richieste.
						 
						Si pensi a quante domande 
						bisogna rispondere (prima) di sostituire un pezzo: che 
						essenza scegliere, come disporne la venatura, se 
						piegarlo o tagliarlo di convegno, quando e come 
						inserirlo fra le parti originali, che trattamento 
						dargli, ecc.  | 
                  
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                    | Continua... | 
                  
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                    | Dopo 
						un lungo lavoro di analisi dei rilievi laser abbiamo 
						terminato il piano di costruzione del Nuovo Trionfo, 
						grazie anche all'assistenza prestata dall'ingegner 
						Franco Slomp.   | 
                  
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                    | Il risultato 
						del rilievo laser del trabaccolo Il Nuovo Trionfo | 
                  
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                    | Il file di lavoro di rhino 
						con le sezioni e le linee d'acqua proiettate sui piani 
						cartesiani | 
                  
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                    | Il piano di costruzione 
						definitivo | 
                  
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