
I relitti di San Marco in
Boccalama
Una delle più eccezionali scoperte di archeologia navale
è stato il ritrovamento di una galea e di una barca da
carico trecentesche nella laguna di Venezia, che sono
entrambi a tutt’oggi degli unicum per tipologia, per
epoca e per stato di conservazione.
Le due navi in disarmo furono riempite di terra e
volontariamente affondate ai lati dell’isola per
rinforzarne il perimetro che già allora si stava
erodendo, come è testimoniato dalla corona di pali che
circondano i relitti. Questo ha permesso la perfetta
conservazione degli scafi protetti dal fango
internamente ed esternamente, solo l’opera morta è
mancante perché rasata quando le navi furono trasformate
in terrapieni.
L’imbarcazione, definita
rascona, è lunga 23,60 metri per 6 di larghezza,
caratterizzata dalla famigliare struttura ancora in uso
nelle nostre lagune, formata da fondo piatto e fianchi
diritti leggermente svasati, con le estremità a
mezzaluna prive di aste all’uso fluviale.
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La galea è lunga 38 metri per 5 di larghezza, ha una
forma elegantissima a foglia di salice, si sono
conservati perfettamente il fasciame interno ed esterno
e la massiccia ed elaborata scassa dell’albero. Molto
interessante dal punto di vista scientifico, ma anche
commovente, è stata la scoperta di un graffito inciso
nel fasciame interno che raffigura probabilmente la
stessa galera con in evidenza i gruppi di tre remi e il
timone poppiero che segue la linea dell’asta di poppa.
L’origine di questa scoperta si deve ad Ernesto Canal
che nel 1978, durante la sua sistematica opera di
ricerca dei siti archeologici della laguna di Venezia,
rintracciò i resti sommersi dell’isola di San Marco in
Boccalama, una della costellazione di piccoli
insediamenti che circondavano Venezia.
Graffito
inciso sul fasciame.
Un più preciso monitoraggio della zona portò nel 1996
alla scoperta del primo relitto, seguì nel 2001 lo scavo
vero coordinato dal Consorzio Venezia Ricerche ed
eseguito dal Consorzio Venezia Nuova durante il quale si
misero in luce gli scafi e se ne fece il rilievo
fotogrammetrico. Dopo questo intervento le navi sono
state ricoperte e il sito riallagato, in attesa di un
ulteriore finanziamento che permetta di completare il
lavoro recuperandole, restaurandole e ricoverandole
degnamente all’Arsenale di Venezia.

Resti di una delle vittime
della peste.
Le relazioni dei componenti del Comitato Scientifico,
tra cui i nostri suggerimenti per il loro recupero, sono
stati pubblicati nel libro:
La galea di San Marco in Boccalama. Valutazioni
scientifiche per un progetto di recupero, Ada Saggi
1, Venezia, 2003.
Schizzo di galea sensile

Lo scafo della rascona
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