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Storie sotto el felze 2011

 
 
  Il gruppo di soci e sostenitori de El Felze. (foto Adrian Smith)
   
  Domenica 27 novembre 2011 si è svolta presso la trattoria Serenella di Murano il consueto pranzo conviviale dell'associazione El felze.
   
 
   
   
 
  Michela Scibilia, Saverio Pastor ed Emilio Ballarin
   
 
  Il professore Lauso Zagato di Ca Foscari  
   

  Emilio Ballarin
   
 

 

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Storie di Ciodi e Ciodaròi

Gli incontri con «El Felze» al Florian

 Tener viva la tradizione e la cultura degli antichi mestieri. E' questo l'obiettivo di Saverio Pastor e della sua associazione «El Felze», che raccoglie rappresentanti delle antiche arti veneziani dell'acqua. Remèri e barcaroli, squerarioli, carpentieri, calafati, fabbri e ciodaròli. Una piccola summa del sapere veneziano che ha reso la Serenissima regina dell'Adriatico. Mestieri in parte sciolti da Napoleone, poi recuperati. Un ruolo importante in quest'opera di valorizzazione ha avuto Marco Paolini, che quest'estate ha affiancato ai suoi spettacoli nei campi anche incontri con gli artigiani veneziani «sopravvissuti». Adesso si avvia a conclusione la rassegna «Storie sotto il felze», organizzata da Pastor in collaborazione con Comune, Provincia, Regione, Apt. Mercoledì 19 ottobre l'ultimo incontro al Caffè Florian di piazza San Marco su «Ciodi e Ciodaròi», con gli artigiani veneziani del ferro Ermanno e Alessandro Ervas e Fausta De Feo, del comitato scientifico del Museo di Zoldo.  Pastor, tra gli ultimi creatori di remi e forcole, traccia un bilancio positivo della rassegna. «Abbiamo riscontrato entusiasmo e buon afflusso di pubblico», dice. Tra gli ultimi incontri quelli con il modellista Gilberto Penzo e Luca Mizzan, direttore del museo di Storia naturale, gli aneddoti di Alberto Toso Fei sulla gondola e i gondolieri, la lettura di poesie «Parole per l'Italia» a bordo del Nuovo Trionfo, ultimo trabaccolo restaurato da Alfredo Zambon e la sua Comnpagnia della Marineria. E infine la società di mutuo soccorso tra carpentieri e Calafati di Castello presieduta da Cesare Peris. (a.v.)
 

Il Direttore del Museo di Storia Naturale Luca Mizzan illustra le nuove sale del museo

 
Alcuni dei modelli esposti per la prima volta dopo il nostro restauro.
 
 
 
Saverio Pastor dell'Associazione El felze presenta la conferenza
 
Gilberto Penzo, Luca Mizzan e Saverio Pastor
 
 
 
 
 
 
 
Le preziose schede di Angelo Marella che ritraggono i disegni delle vele dei pescatori. 
 
 

Museo di Storia Naturale di Venezia. Conferenza: La collezione ottocentesca di Ninni e Marella di attrezzi e imbarcazioni da pesca.

 
La pagina sul restauro dei reperti che verranno illustrati
 
 
Il nostro intervento, parte 1 di 4
 
 
Il nostro intervento, parte 2 di 4
 
 
Il nostro intervento, parte 3 di 4
 
 
Il nostro intervento, parte 4 di 4
 
 

 

STORIE SOTTO EL FELZE 2011, IX edizione
 

Venezia 19 agosto 2011

Comunicato stampa: STORIE SOTTO EL FELZE 2011, IX edizione

 Siamo prossimi all’avvio degli incontri con la cittadinanza organizzati da e con El Felze, giunti alla nona edizione. Quest’anno spiccano anche le nostre collaborazioni con altre realtà importanti che hanno organizzato eventi di richiamo nazionale: Marco Paolini con il suo staff nello squero Tramontin, Veneto Agricoltura in Cansiglio e Coop Adriatica sul ponte de Il Nuovo Trionfo.

 I nostri temi investigano aspetti legati, in qualche modo, ai mestieri della cantieristica tradizionale.

A Villa Widmann a Mira, il giorno della festa di Riviera Fiorita (11 settembre), gli artigiani dell’associazione mostreranno il loro lavoro e i loro prodotti davanti al pubblico nell’ottima ambientazione storica.

Siamo riusciti ad impostare una proficua collaborazione con il Museo di Storia Naturale che permetterà al nostro pubblico di vedere il 15 settembre, con buon margine d’anticipo sui programmi realistici di apertura ufficiale, pezzi della Collezione Ninni-Marella sulle imbarcazioni lagunari e sulla pesca tradizionale ottocentesche, presentati da chi da tempo si occupa del loro restauro (l’esperto di marineria e modellista Gilberto Penzo) e della cura del Museo (il biologo marino Luca Mizzan).

Un particolare incontro tra i giovani e l’autore si svolgerà nel luogo più antico di Venezia (San Giacometto il 22 settembre) dove lo scrittore veneziano Alberto Toso Fei racconterà storie e leggende legate a Rialto, a gondole e gondolieri.

Il 7 ottobre saremo ospiti della Società di Mutuo Soccorso tra Carpentieri e Calafati, evoluzione diretta e quindi storica della corporazione dei calafati. Con lo storico Marco Zanetto e il Presidente Cesare Peris capiremo l’importanza storica e la vitalità contemporanea di questo solidale sodalizio.

A San Marco (Caffè Florian il 19 ottobre) finiremo con un’anteprima del nostro prossimo impegno editoriale sull’arte metallurgica con un’investigazione sulla realizzazione storica e sull’utilizzo dei chiodi; ne parleremo con un componente del Comitato scientifico del Museo del Chiodo di Zoldo e con i nostri fabbri Ermanno ed Alessandro Ervas.

Anche quest’anno i luoghi, per lo più non sempre accessibili, degli incontri saranno topici della cultura e della storia veneziana a partire dallo squero Tramontin, passando per campo San Giacometto, per il nuovo Museo di Storia Naturale, la sede del SMSCC a Castello e per il tradizionale Caffè Florian, arrivando in terraferma a Villa Widmann di Mira, ospiti dell’APT.

 Grazie per la partecipazione e diffusione, Saverio Pastor per El felze. Cell.: 329 0903528.

 

Scarica il programma in PDF


 

Colloquio con Marco Paolini e gli artigiani che costruiscono le gondole. 25 8 2011
 
 
 
Da sinistra Polo Brandolisio, Saverio Pastor, Marco Paolini, Piero Meneghini e Roberto Tramontin
 
Il Gazzettino Giovedì 25 Agosto 2011,
«Lo vuoi un bell’avvitatore elettrico?» «No grazie». «Sicuro?» «Sì».
      Alla fine Marco Paolini ha dovuto arrendersi visto che Roberto Tramontin non ne vuole proprio sapere di macchinari, per lui parla la tradizione di una famiglia che da sempre è sinonimo di gondola. Ma l’attore, al centro dello squero Tramontin, ha in più riprese insistito su un tema davvero intrigante, rappresentato dalla tradizione degli squeri veneziani in tempi digitali. «Le tecnologie - ha detto l’attore - evolvono così rapidamente che i giovani arrivano sempre con il contesto nuovo».
      Tramontin, forte di centinaia di gondole realizzate, ha spiegato che per lui resta fondamentale la "mezza ordinata" dalla quale prende il via il suo duro lavoro. «Quando ho iniziato - ha spiegato davanti ad un Paolini incantato - per prima cosa mi hanno messo a pulire per terra. Solo dopo ho preso in mano l’ascia (il cui manico dipende dall’altezza di chi la usa), la pialla e la sega».
      «Ma come definiresti la gondola?» ha chiesto Paolini davanti ad una platea molto numerosa soprattutto se si tiene conto del caldo di ieri pomeriggio. La domanda non è banale visto che lo stesso Paolini in più occasioni, seguendo la descrizione della costruzione della storica imbarcazione, aveva notato che si tratta di un’opera dove "non c’è proprio nulla di dritto". «Be’, quando inizio a lavorare - ha detto divertito Tramontin - è come se mi trovassi davanti ad una donna: non sai mai come va a finire». Talento, sacrifici, ma anche una buona dose di carattere, tutti ingredienti che servono per poter sopravvivere in un mercato in cui la presenza delle macchine è in aumento.
      «Ci vuole passione - ha spiegato Tramontin - un tipo dopo appena un anno di lavoro mi ha chiesto duemila euro al mese, neanche fosse John Wayne. Ovviamente non è più qui». Poi l’aspetto storico. «Le gondole sono nere dal 1562, non c’entra il lutto della peste che è successivo e poi il colore sarebbe il rosso. La gondola più vecchia è in Virginia (1848) quella di Venezia è a Santo Stefano (1890). Ci sono 300 tipi di mogano, 400 di rovere, mentre sulla pedana si usa il larice. Alla fine una gondola costa 36mila euro».
      Con Paolini e Tramontin ci sono anche due giovani, Silvia Scaramuzza e Enrico Sandon, impegnati in un settore dove, una volta, si potevano passare anche 8 anni sempre ad arrotondare i remi. Saranno quelli come loro, nei prossimi anni, a dover tenere alta una tradizione che, a Venezia, è identità ma anche, per certi versi, un’opportunità unica.
 
 

 

 
 

 
Mercoledì 19 ottobre, alle ore 18, presso il Caffè Florian, si è tenuta una interessante conferenza sul tema: Ciodi e ciodaròt,

sulle tipologie e sulla costruzione dei chiodi tenuta dai fravi  Ermanno e Alessandro Ervas

Fausta de Feo Comitato scientifico Museo del chiodo di Zoldo

Da sinistra Fabio Santin, componente del Comitato scientifico del Museo del Chiodo di Zoldo,Ermanno Ervas, Alessandro Ervas. Tutte le foto sono di Alessandro Tagliapietra.
 
Il numeroso pubblico nella sala del caffè Florian
 
 
Una campionatura di chiodi fatti a mano dagli Ervas
 
 
Foie da ferri da gondola e broche da scarponi
 

Catalogo del Museo del ferro e del chiodo di Forno di Zoldo


 
: penzo.gilberto
 

email Gilberto Penzo