Home

     

 

 Forum Architetture

 

FORUM
Archivio 2008
   
  Sugli Artigiani maestri d'ascia e lavori "manuali"
   
  Architetture non navali
   
   
 
 
   
   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
   
   

 

 Montascale
 
Finalmente anche il Comune ha ratificato quello che tutti avevano sotto gli occhi fino dalla prima installazione: i montascale non funzionano. In tutti questi anni ho visto una sola volta uno di queste apparecchiature all'opera, e sono rimasto colpito dalla farraginosità del suo funzionamento. Bisogna intanto procurarsi le chiavi (in che ufficio comunale si trovano? Bisogna restituirle?), poi si deve mettere in funzione la prima pedana (sperando che funzioni...) salire lentissimamente fino al centro del ponte, richiudere la pedana riaprire l'altra, (sperando che funzioni...) ridiscendere richiudere il tutto. Ci vogliono minimo una ventina di minuti per superare uno dei 350 ponti di Venezia, infatti il problema si ripropone subito dopo pochi metri. Mi chiedo quanto sono costati alla collettività decine di queste apparecchiature?

Però nelle statistiche figurerà che Venezia ha speso moltissimi soldi per opere destinate all'abbattimento delle barriere architettoniche, che abbiano funzionato o meno non ci riguarda.

In una città d'acqua invece la soluzione alternativa esiste: costituire una piccola flotta di minitaxi dotati di pedana mobile sempre a disposizione da chiamata telefonica. Si potrebbe costituire ad hoc una cooperativa di giovani che trasporterebbero non solo gli andicappati in carrozzella ma tutte le persone con difficoltà motorie alla destinazione richiesta.

 
 
 

 

Il caregon di Enzo Cucciniello

Dal Gazzettino del 3 febbraio 2009

C’è voluto un anno bell’e buono, ma alla fine il "caregòn" sarà demolito. Ma questa volta non si è trattato di lungaggini, e tantomeno di sperperi. Di mezzo c’è solo il "tentativo" - poi fallito - di vedere se il dispositivo mobile per l’attraversamento degli spazi acquei, realizzato a Venezia lungo Rio Malaga, in prossimità dell’Ospedale Giustinian potesse funzionare o meno. E i risultati non si sono fatti attendere: al di là della bontà del progetto sperimentale redatto dall’architetto Enzo Cucciniello, dopo 365 giorni di "prova d’appello", il giudizio sulla funzionalità e soprattutto sui costi dell’apparecchiatura hanno portato Ca’ Farsetti a dichiarare conclusa questa operazione. Come dire si è sperato fino all’ultimo, anche considerato il denaro che è stato speso, di mantenere la struttura, ma non è restato altro che alzare bandiera bianca.
      Un destino che, peraltro, era già stato segnato nell’aprile dell’anno scorso quando, soprattutto per i costi lievitati paurosamente e anche lo scarso uso dell’apparecchiatura, soggetto a periodici vandalismi, il Comune aveva già deciso di procedere all’eliminazione del "caregòn" vicino all’ospedale Giustinian, per installare un servoscala più funzionale e meno oneroso. A questa decisione aveva fatto seguito una richiesta di valutare un altro anno di prova da parte della Regione che aveva realizzato il "caregòn" con fondi regionali nel 2005. E così è stato fino ad adesso, ma ora - come si suol dire - il destino dell’opera appare segnato. Tra marzo e aprile il “caregon” verrà quindi smantellato.
      «La decisione è stata presa dalla Giunta regionale dopo un confronto con il Comune di Venezia. Si è trattato di un esperimento interessante - spiega Franco Gazzarri, responsabile dell’Ufficio comunale eliminazione barriere architettoniche – purtroppo poco funzionale al contesto veneziano. Oltre ad aver bisogno di un operatore specializzato per il funzionamento, la piattaforma, che scorre orizzontalmente lungo un binario posto sul fondo del canale, aveva costi di manutenzione e gestione piuttosto elevati”. Al suo posto, per continuare a garantire l’accessibilità dell’area, sul ponte di Ognissanti sarà collocata una rampa che, in attesa del progetto definitivo, sarà sostituita da una struttura provvisoria in tubo e tavolati di legno. Per maggiori informazioni si può contattare l’Ufficio eliminazione barriere archietettoniche allo 041-2748599.
 
P.N.D.

 
 
 

Non entro nel merito della bellezza del manufatto (anche quella però importante specie in una città come Venezia), ma non riesco a capire come si possa progettare una struttura mobile scorrente sul fondo limaccioso di un canale veneziano, senza mettere in conto una serie di problemi di corrosione e di intoppi fisici, e di conseguenti costi di manutenzione.

Non solo, ma si tenga presente che era anche necessaria la presenza di un operatore che stava tutto il giorno ad attendere la persona da traghettare! Non l'ho mai visto funzionare, ma immagino che per mettere in moto il meccanismo, azionando i semafori per bloccare il traffico acqueo, aprire i cancelli, spostare la piattaforma da un lato all'altro del canale, per poi riportarla in posizione di riposo richiudendo i cancelli, necessitasse un certo lasso di tempo.

Che dire? Certo che con minor spesa si poteva pagare degli incaricati che - a chiamata - portassero direttamente le persone da un lato all'altro del ponte.

Capisco i problemi dei "non deambulanti" o dei "diversamente abili" ma non credo che una città con 350 ponti si possano risolvere i loro problemi con questo meccanismo o con i famosi montascale.

GP  

 

Ecco con cosa è stato sostituito il caregon ...
:penzo.gilberto
 

email Gilberto Penzo