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Retromarcia ACTV, circolari ogni 20 minuti. La Nuova Venezia 28 10 2014

 

ACTV, ritorno al passato per gli orari. E contro le code abbonamento on.line
 
 
Orari dei vaporetti, il questionario che boccia i politici, La Nuova Venezia 17 11 2013, Roberto Bianchin,
 

«Da lunedì si cambia strada vaporetti efficienti e puntuali»

Parlano Luca Scalabrin e Giovanni Seno, presidente e amministratore delegato di Actv «Un’estate da dimenticare, chiediamo scusa ai cittadini per i disagi, ecco come interverremo

 

La Nuova Venezia 1 11 2013

di Alberto Vitucci

La «rivoluzione» scatterà lunedì 4 novembre. In Canal Grande si cambia, linea 1 e linea 2 spariranno lasciando il posto alla «linea Canal Grande». Vaporetti che faranno tutte le fermate ma partiranno ogni sei minuti, con rinforzi nelle ore dei pendolari. A sentire i vertici di Actv, per i veneziani si andrà in meglio, dal momento che già oggi gli orari teorici non vengono rispettati. Reduce da un’estate da bollino nero, con proteste, vaporetti strapieni e sempre in ritardo e, per la prima volta, un turista ucciso in gondola da un vaporetto, l’azienda fa i conti con un autunno dove i nodi dovranno essere risolti, pena l’implosione del sistema. Ed ecco il primo importante provvedimento. La fusione di linea 1 e linea 2. «Non tagliamo linee, riprofiliamo gli orari», scandisce l’amministratore delegato Giovanni Seno, «alla fine il sistema funzionerà meglio e i tempi di attesa saranno ridotti». Inverno di «sperimentazione», in attesa che vengano raddoppiati i pontili di San Marcuola, San Stae, Ca’ d’Oro (a San Felice), Rialto mercato e Tre Archi. E che arrivino i nuovi tornelli. Che potranno servire anche per dividere i flussi.

Le linee. «Una premessa», attacca Seno, «non è Actv che decide i tagli delle linee. Noi siamo il braccio operativo di Comune e Provincia, abbiamo un contratto di servizio. le scelte strategiche non le facciamo noi. Noi dobbiamo tenere in piedi un’azienda che ha avuto nell’ultimo anno 26 milioni di euro di tagli dalla Regione. E che garantisce comunque 15 chilometri in più per abitante per anno, 60 invece di 45, rispetto alla media regionale. Anche per questo, per far stare in piedi il sistema, abbiamo dovuto disdire i contratti aziendali. Con l’ideologìa non si salvano i bilanci aziendali».

L’estate “deprecabile”. Una stagione da dimenticare per Actv, con i trasporti in tilt, ritardi e proteste mai viste. «Un’estate deprecabile», ammette Seno, «e di questo chiediamo scusa alla città. Le cause però sono molteplici e non si possono ascrivere soltanto ai limiti di velocità. Si è modificata la clientela, negli ultimi quattro anni i posti alberghieri sono aumentati dell’8 per cento, quelli extralberghieri del 25 per cento. Il turismo fai da te porta valigie e trolley nei vaporetti, i tempi di imbarco aumentano. Poi c’è la sicurezza, l’aumento del traffico. Visto che il Canal Grande non lo possiamo allargare, dobbiamo garantire ai nostri piloti migliori condizioni di sicurezza».

Nuovi orari. «Se il tempo di imbarco e sbarco aumenta, gli orari non sono più una certezza. Diminuendo i tempi di attesa si migliora anche la circolazione generale. Dal 4 novembre avremo dieci barche ora in Canal Grande (una ogni sei minuti) con rinforzi nelle fasce orarie dalle 7 alle 10, dalle 12.30 alle 14.30, dalle 16.30 alle 20».

I risparmi. «Non toglieremo servizi ai veneziani», dice Seno, «ma mi chiedo: è proprio necessario che al Lido dalle 2 alle 5 del mattino ci sia un vaporetto ogni 20 minuti? se lo portassimo a 30 potremmo migliorare altri servizi. Compresi i collegamenti con le isole come ci chiede giustamente la Municipalità».

I biglietti. Perché non ottimizzare le entrate, vendendo più biglietti, invece di tagliare servizi? «L’evasione forse in passato è stata un po’ sottovalutata», dice Scalabrin, «i dati erano sui passeggeri controllati e non su quelli trasportati. Adesso le verifiche saranno fatte dai dipendenti grazie al nuovo accordo sindacale. La società esterna Clacek cesserà il suo lavoro, che è stato positivo, il 31 dicembre. Abbiamo deciso di mettere 50 dipendenti a potenziare le biglietterie, saranno potenziate anche le reti di vendita nelle tabaccherie. L’attuale situazione è figlia del fatto che Vela ha contratti separati e non hanno incentivi sulla vendita dei biglietti. Le novità riguardano la possibilità di pagare l’abbonamento in banca, il cartaceo con biglietto a barre venduto ai turisti prima che arrivino, in nave o sui treni veloci, perché il biglietto va comprato prima». «Per ovviare alle difficoltà di funzionamento dell’Imob, dice Scalabrin, «saranno tagliati i biglietti multipli. Ognuno avrà il suo e a quel punto, come succede nel resto del mondo, dovrà obliterare, senza scuse».

I tornelli. «Li metteremo nei pontili principali», dice Seno, «cercando anche di utilizzarli come separazione dei flussi. In alcune file passeranno solo gli abbonati».

Il terminal. Slittano di almeno tre mesi i lavori per il nuovo pontile di piazzale Roma. Nel frattempo i disagi continuano, con linea 1 e circolari spostati alla Scomenzera.

La manutenzione. Fumi inquinanti, vaporetti che si rompono. Si è tagliato anche sulla manutenzione? «No, anche se non potremo ,amtenere quattro cantieri. Vogliamo ripristinare la comunicazione diretta tra i piloti e gli addetti all’officina». «Abbiamo istituito un tavolo tecnico settimanale», dice Scalabrin, «per parlare dei problemi con i dirigenti e con le altre società del gruppo».

 
 
 

Vaporetto dell'arte, ultimo fallimento di una lunga catena, Roberto Bianchin, La Nuova Venezia 27 10 2013
 
 
Rilanciamo un bell'articolo apparso sul sito del Movimento 5stelle di Venezia
 
 

DI LORENZO BUIATTI

La stampa dell'11 settembre ha dato la triste notizia: il vaporetto dell'arte sarà soppresso. Pochi tra i cittadini veneziani e gli utenti abituali di ACTV lo rimpiangeranno. Il servizio non era infatti destinato a loro, ma ai turisti. E anche questi ultimi non si può dire fossero molto numerosi.

Qualche domanda però è bene che i cittadini veneziani se la facciano. L'avventura del battello dell'arte è stata infatti attuata da Actv S.p.A., società interamente partecipata da enti locali e controllata dal comune di Venezia, che detiene indirettamente il 76% del capitale. In sostanza quindi la società è dei cittadini, e sempre dei cittadini sono quindi i soldi che la società investite. Se i soldi sono dei cittadini, logica vorrebbe fossero spesi nel loro interesse, per dare servizi migliori. Nel caso della linea dell'arte però questo non è successo.

 Iniziamo col dire che la linea dell'arte non ha nulla anche vedere con una linea di trasporto pubblico locale, come abbiamo già evidenziato con l'interrogazione del  22/02/2013. Si tratta di un servizio commerciale di trasporto turistico, finalizzato a produrre utili per la società. E qui c'è il primo problema: la linea dell'arte, almeno nel 2012, non ha prodotto utili ma perdite. A fronte di ricavi per 637.399 euro ACTV ha dovuto sostenere costi per 1.044.631 euro, con una perdita netta di  407.232 euro.

 "Quando ci siamo preoccupati per la perdita di circa 400.000 del 2012 ci hanno detto che era tutto preventivato" dichiara il capogruppo 5 stelle Gianluigi Placella. "Hanno spiegato che il business plan della linea dell'arte prevedeva il raggiungimento del pareggio dopo tre anni di attività." Semplificando si può dire che Actv prevedeva di perdere nel 2012, di andare in pari nel 2013 e di ri-guadagnare nel 2014 quanto perso nel 2012. Il guadagno netto, quindi, sarebbe arrivato nel 2015.

 "Mi spiegate quindi sulla base di cosa decidono di chiuderlo dopo solo due anni? Che senso ha fare investimenti, e poi non raccoglierne i frutti?". "Non fraintendetemi" precisa Placella "noi siamo stati contrari alla linea dell'arte fin dall'inizio. Per noi ACTV deve occuparsi di vero trasporto pubblico locale, non imbarcarsi in avventure strampalate. Però non posso non rilevare le contraddizioni di questa amministrazione. Prima ci raccontano che ci vogliono tre anni a rientrare dell'investimento, poi dopo 2 chiudono tutto. La sensazione è che si proceda a tentoni, senza alcuna strategia e senza capacità di programmazione.".

 Oggi il movimento 5 stelle Venezia ha presentato un'interrogazione consiliare, proprio per fornire ai cittadini veneziani e agli utenti ACTV precise informazioni circa la gestione della linea dell'Arte in questi due anni. Nello specifico abbiamo chiesto:

 ·         il conto economico 2012 e 2013 della linea dell'arte;

·         informazioni precise sui subappalti effettuati;

·         i dati delle azioni promozionali effettuate;

·         il dettaglio dei costi sostenuti per i acquistare e/o adattare e/o realizzare i mezzi utilizzati per le linea dell'arte, i loro costi annui di manutenzione, e le ipotesi di loro uso alternativo una volta soppressa la linea;

·         i premi ricevuti dai dirigenti comunali e di Actv che hanno prodotto questa iniziativa.

 "Dobbiamo avere i dati per valutare i risultati di questa avventura prematuramente terminata" conclude Placella. "Non è possibile che gli amministratori di questa città continuino a giocare con soldi pubblici. Li costringeremo a rendere pubblici i risultati. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità delle scelte sbagliate di fronte ai cittadini". 

Staff GRILLIVENEZIA - MoVimento 5 Stelle Venezia

 

 
 
Torna da oggi il Vaporetto dell'arte. La Nuova Venezia  30 3 2013
 

 

ACTV, in due anni persi 40 milioni La Nuova Venezia, 12 4 2013 Enrico Tantucci

 
ACTV & dintorni, Quel marinaio assai professionale, La Nuova Venezia 27 10 2013

Tornelli sui Bus, si parte. La novità fa discutere, Mitia Chiarin, La Nuova Venezia 27 10 2013


 

Actv deve dare le cifre dell'evasione, Davide Scalzotto, Il gazzettino 30 11 2012
 
 

 

Il Giallo dell'evasione a bordo e il mistero dei premi aziendali. Il Gazzettino 29 11 2012

ACTV, sette milioni e mezzo di rosso, di Alberto Vitucci La Nuova Venezia 29 11 2012

 

 
Vaporetto dell'Arte anche nel 2013, Comune di Venezia finanzia il progetto

Vaporetto dell'Arte anche nel 2013, il Comune finanzia il progetto

Rinnovato il sostegno all'iniziativa da parte dell'amministrazione comunale, del Gruppo Avm Spa e delle istituzioni culturali. Prosegue dunque l'esperienza dedicata a turisti e non

di la redazione - 1 dicembre 2012


 
Potrebbe interessarti:http://www.veneziatoday.it/cronaca/vaporetto-dell-arte-anche-nel-2013-comune-di-venezia-finanzia-il-progetto.html
Leggi le altre notizie su:http://www.veneziatoday.it/o seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/VeneziaToday/252463908142196

 

Vaporetto dell'Arte anche nel 2013, Comune di Venezia finanzia il progetto
 

Rinnovato il sostegno all'iniziativa del Vaporetto dell'Arte a Venezia da parte dell'amministrazione comunale, del Gruppo Avm Spa e delle istituzioni culturali. "Facendo tesoro dell'esperienza accumulata in questi primi mesi di attività del Vaporetto dell'Arte - è detto in un documento congiunto -, il Comune di Venezia e le istituzioni culturali che attivamente e con entusiasmo hanno preso parte al progetto fin dall'avvio, condividendone impostazione, strategia e obiettivi, hanno confermato, il loro sostegno all'iniziativa e ritengono indispensabile proseguire quanto avviato".

 
"Pur all'interno di un quadro che per tutti si profila difficile sia in termini di affluenza che di capacità di spesa e quindi di incassi, le istituzioni credono fortemente nel progetto del Vaporetto dell'Arte quale servizio aggiuntivo di trasporto pubblico - ovvero servizio di interesse dell'Amministrazione comunale a tariffa differenziata e privo di contributo pubblico - finalizzato al decongestionamento dei paralleli servizi di linea in Canal Grande ed alla valorizzazione dell'intero sistema turistico-culturale veneziano.
 
Un progetto, quello del Vaporetto dell'Arte, che ha permesso di far dialogare tutti i principali soggetti culturali della Città e che si pone come un elemento qualificato e qualificante dell'offerta e della proposta di mobilità e turistica che questa Città può e deve esprimere. L'impostazione data per lo sviluppo ed il miglioramento del progetto nonché l'avviata fase di concertazione delle iniziative da porre in essere conferma la bontà di tale scelta ed è di auspicio per un prossimo anno di sicuro successo".
(ANSA)


 
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Il Vaporetto dell'Arte
 

E' vero che le realtà sono tante quanto le persone che le osservano, ma le versioni di chi usa i vaporetti e quella dell'ACTV sono sempre diametralmente opposte. Prendiamo il Vaporetto dell'Arte, chiunque osservi i mezzi che incrociano in Canal Grande nota che ci sono sempre pochissime persone a bordo. Inoltre, visto che il biglietto dura 24 ore, probabilmente sono sempre gli stessi passeggeri che si rivedono pur in orari diversi.

Come possano pareggiare il bilancio di gestione e soprattutto rientrare del milione e mezzo speso per attivare la linea, con le barche vuote, rimane un mistero.

Il vaporetto elettrico fotografato domenica 15 luglio
 
 
 
Ecco cosa ne pensano i veneziani
 

La Nuova Venezia 27  Luglio 2012

 ACTV Vaporetto dell'arte contestato Abolito l'obbligo di «bippare»

 

Ieri mattina alla Ca' d'Oro protesta di un gruppo di abbonati con il consigliere comunale Costalonga: «Fateci salire». La Regione accoglie la richiesta Idv sull'obbligo di timbrare

 Vaporetto dell'Arte aperto agli abbonati. «È un servizio pubblico, pagato con i fondi del trasporto pubblico, dunque l'accesso non può essere riservato ai turisti o fatto pagare 24 euro». Con questa parola d'ordine un gruppo di abbonati Actv capitanati dal consigliere comunale del Pdl Sebastiano Costalonga ha inscenato ieri mattina una manifestazione all'approdo di Ca' d'Oro. All'arrivo del battello, giallo e rosso, riservato ai possessori del biglietto turistico da 24 euro, hanno chiesto di salire mostrando l'abbonamento. La marinaia si è opposta e ha avvertito la centrale, minacciando la denuncia per interruzione di pubblico servizio. «Ma sono loro a interrompere il servizio pubblico», ha risposto Costalonga, «occupando il pontile». Oggetto del contendere la nuova linea che ha a bordo pochissimi passeggeri a corsa. Tutto questo mentre gli altri mezzi viaggiano stracarichi per il grande afflusso di turisti. Servizio in perdita, anche se il presidente di Actv Marcello Panettoni assicura: «Stiamo migliorando, stiamo per raggiungere il break even con 15 passeggeri a corsa». «Almeno fate viaggiare su questi mezzi i veneziani che pagano l'abbonamento», dice. Ad un certo punto si è rischiato lo scontro. Perché l'equipaggio del vaporetto non voleva saperne di mollare gli ormeggi se prima non fossero scesi i «portoghesi». Proteste dall'altro vaporetto di linea 1 in attesa di approdare. «Così ho chiesto ai manifestanti di lasciar perdere e restare a terra», spiega Costalonga, «sono rimasto a bordo solo io come consigliere comunale».

Intanto in Regione la com­missione ha votato a stra­grande mag­gioranza l'abolizione dell'obbligo di vidimare a ogni corsa l'abbonamento. Proposta di Gennaro Maretta (Idv) dopo mesi di proteste inascoltate degli utenti contro Actv e il Comune. «Era ora», dice Maretta, «era un obbligo assurdo che poi non aiuta affatto a scovare chi non paga».

 Alberto Vitucci

 
 
 
Ecco cosa dice Vela
 
 
 
Servizio di Televenezia
 
 
Come ACTV presenta il servizio
 

Il vaporetto giardiniera n 28

 

Modesta proposta

Quando, molti anni fa, stavo scrivendo il libro Vaporetti ebbi modo di scambiare alcune impressioni col personale tecnico e amministrativo di ACTV e VELA. Riguardavano la funzionalità dei nuovi mezzi confrontati con i vecchi, la rumorosità dei motoscafi, la scomodità dei sedili, l’eliminazione dei posti a prua, la distruzione delle motonavi, il sistema Shottel, la motonave Sandra Z., ecc ecc. Mi sembravano considerazioni di piana ragionevolezza ma capii subito che era meglio chiudere subito la questione di fronte ad una totale chiusura: per loro le scelte che facevano erano tutte ottime e funzionali. Ricordo questi dialoghi ad ogni novità che ACTV lancia, l’IMOB che richiede abilità da enigmisti o il cambio di numerazione da 42 a 4.2 e 52 a 5.2 (!), l’obbligo di bippare anche a chi possiede l’abbonamento annuale, le mega tettoie dei pontili di San Marco e Lido.  Fra i suggerimenti che proponevo c’era di ormeggiare una delle vecchie motonavi a San Marco adibita a infopoint, biglietteria, vendita di gadget e piccolo museo sulla storia della Azienda con esposizione dei modelli antichi e nuovi. Per quanto riguarda il trasporto turistico proposi di ritornare all’antico reintroducendo i battelli completamente aperti come la famosa e splendida giardiniera, ovviamente aggiornata con propulsione elettrica o ibrida. Chi vuole visitare Venezia non ha fretta, non ha bisogno di tutte le fermate intermedie, è disposto anche a pagare salato, ma vuole ammirare comodamente il Canal Grande, non stare chiuso all’interno di una cabina a volte con i finestrini oscurati dalle decalcomanie pubblicitarie (ultima delle trovate), intuendo a malapena dove si sta dirigendo.

Queste erano le mie modeste proposte che si potevano realizzare a costi ridotti e con sicuro successo, ma ho scoperto a mie spese che nel sistema Italia le proposte ragionevoli ed economiche non hanno mercato. Perciò quando vedo il Vaporetto dell’Arte vuoto e con i pochi passeggeri tutti fuori sul giardinetto di poppa non posso che ripensare tristemente a quei surreali e sterili dialoghi fra sordi.

 
I Figli dei dipendenti in partenza per la colonia estiva a bordo della giardiniera. Tratto da: Vaporetti, un secolo di trasporto pubblico nella laguna di Venezia. 
 
 

 

La nuova Venezia 13 luglio 2012

 

Il primo mese del Vaporetto dell’Arte

Il primo mese di esercizio del “Vaporetto dell’Arte” presenta per l’Actv un bilancio positivo, nonostante le ricorrenti polemiche in città per il fatto che la linea - costata un milione e mezzo di euro 

Il primo mese di esercizio del “Vaporetto dell’Arte” presenta per l’Actv un bilancio positivo, nonostante le ricorrenti polemiche in città per il fatto che la linea - costata un milione e mezzo di euro, allestimento compreso -viaggi con i mezzi semivuoti.

In 38 giorni (dal 1 giugno all’8 luglio) - fa sapere l’azienda - sono stati venduti 12.069 biglietti, di cui 10.900 presso le biglietterie Hellovenezia e 1.169 on line tramite il sito www.vaporettodellarte.it e www.veniceconnected.com. «I dati registrati a poco più di un mese dalla presentazione del servizio - rileva una nota - sono perfettamente in linea con le aspettative dell’azienda e fanno ben sperare per il prosieguo della stagione estiva.

Peraltro i primi 8 giorni del mese di luglio hanno registrato una media di 353 biglietti venduti al giorno rispetto ai 302 di giugno». Oltre alla promozione dell’iniziativa in Italia e all’estero, Actv e Vela stanno operando nei contatti con le associazioni cittadine e oggi è stato siglato un accordo con Aepe, l’associazione degli esercenti Pubblici Esercizi di Venezia), l’ente che rappresenta gli esercenti: ristoranti, pizzerie, bar, caffè, pasticcerie, gelaterie ma anche casinò e stabilimenti balneari.

Sulla base dell’accordo, tutti gli esercenti che decideranno di aderire al progetto promuoveranno il vaporetto dell’arte avendo a disposizione depliant e materiale informativo da consegnare ai clienti.

 

STRISCIA LA NOTIZIA Un’immagine della trasmissione, il tapiro d’oro a Marini
MOBILITÀ La nostra verifica dopo l’inchiesta e il tapiro d’oro consegnato da Striscia la Notizia 
 
Actv, nei canali velocità senza limiti
 
Il comandante della Polizia Municipale Marini: «La soluzione non possono essere le multe»

Venerdì 3 Giugno 2011,
Quando il vaporetto scivola adagio lungo il canal Grande, non lasciatevi ingannare dalle apparenze: se non supera il limite di velocità in deroga di 11 chilometri orari viaggia comunque ad oltre 10. Dopo il servizio di Striscia la notizia uscito mercoledì sera su questo tema, abbiamo voluto verificare la situazione, utilizzando un gps portatile tra i più diffusi, a 12 canali, abbiamo percorso su e giù il canal Grande tra le 12.30 e le 17. Il primo risultato che balza all’occhio, oltre al sistematico superamento dei limiti di velocità, è che i valori dati da Striscia erano piuttosto approssimativi. Diciotto chilometri l’ora in canal grande per un vaporetto sono poco verosimili. Tuttavia, punte tra i 13 e i 14 chilometri l’ora sono comunissime, tanto che ci si chiede perché il Comune che esegue i controlli con i vigili e dà l’indirizzo ad Actv in qualità di socio, non ci abbia ancora messo una pezza. Perché è evidente che, da una parte gli orari non sono adeguati alla percorrenza effettiva e dall’altra le carene sono più o meno le stesse di cinquant’anni fa e provocano una forte restia se viaggiano al di sopra dei 10 chilometri orari. Dieci anni fa una commissione speciale stabilì proprio questo: gli orari non tenevano conto dei tempi di imbarco e sbarco delle persone, cosa non del tutto trascurabile soprattutto in questi giorni di grande afflusso. Inoltre, dal 2000 ad oggi sono state aggiunte altre 4 fermate mantenendo gli orari inalterati. Infine, gli studi di nuove carene sono rimasti lettera morta, malgrado i catamarani permettano di scivolare sull’acqua senza quasi muoverla. Più semplice ordinare i soliti mezzi.
      «Il sistema Argos - spiega il comandante dei vigili, Luciano Marini, che ha ricevuto il "Tapiro d’oro" perché i vaporetti non sarebbero costantemente controllati - richiede la presenza di operatori, cosa che non sempre è possibile. Tra un paio di mesi finirà il rodaggio e avremo personale più spesso in sala operativa. Però, se esiste un problema di violazioni sistematiche, questo non si può risolvere con le multe».
      Lo scorso anno le multe ad Actv erano state un centinaio, così come nel 2009. In pratica 9 al mese da 112 euro, una ogni 3 giorni su 47mila 400 corse.
LA RILEVAZIONE
 
In zona infrazione anche i piloti più rigorosi

Venerdì 3 Giugno 2011,
(m.f.) Le linee monitorate sono state la 1 e la 2 tra calle Vallaresso e piazzale Roma, percorrendo ininterrottamente il canal Grande tra le 12.30 e le 17. Prendiamo due campioni significativi: la linea 2 con partenza alle 14.37 da piazzale Roma e la linea 1 delle 15.20 da calle Vallaresso. La velocità e il moto ondoso dipendono molto dalle capacità dell’equipaggio e quello della linea 1 delle 1520 da Vallaresso a piazzale Roma era davvero diligente. Nonostante questo, ecco le rilevazioni di punta: S. Marco-Salute 13 kmh, Salute-Giglio 11.6, Giglio-Accademia 11.1, Accademia-Ca’ Rezzonico 13, Ca’ Rezzonico-S.Tomà 11 (e andava davvero piano). Cambia equipaggio e verso S. Angelo il battello va a 8,7 kmh, quasi fermo, ma teniamo conto che la velocità è comunque superiore a quella consentita a tutti gli altri (7). S.Angelo-S-Silvestro 13.1, S.Silvestro-Rialto 10, Rialto-Mercato 11, Mercato-Ca’ d’Oro 12.1, Ca’ d’Oro- S. Stae 13.4 (senza essere in ritardo e con equipaggio rispettoso), S. Stae.S. Marcuola 13.4, S. Marcuola-Riva di Biasio 13,8, Riva di Biasio-Ferrovia 11.4, Ferrovia-Piazzale Roma 11.4.

 


 
PARENTOPOLI Sciopero di 3 ore il 20 luglio
 
Usb: «Quella chiamata "diretta"
nella direzione generale di Vela»
 

Il Gazzettino, Giovedì 7 Luglio 2011,
Assunto con "chiamata diretta" a ricoprire un posto rimasto vacante nella direzione generale di Vela, alla vigilia della fusione della società con Actv imposta dal Comune per contenere le spese. L’occasione si è prospettata quando un’impiegata che lavorava in direzione generale di Vela è stata spostata in Actv. «Il ragazzo aveva già lavorato per Vela con contratto a termine, licenziandosi anzitempo perchè il lavoro non gli era congeniale - protesta Giampietro Antonini, a nome di Usb, in una lettera al sindaco e a tutti coloro che in Comune si occupano di trasporti - lascia allibiti questo iter di carriera "particolare"». In effetti il giovane già in passato era stato posizionato, nella sua seconda esperienza "precaria", in un ufficio dove aveva scalzato una collega lasciata a casa pur avendo superato una selezione. Quest’ultima aveva fatto ricorso ed era stata reintegrata. Antonini sottolinea, in un momento in cui è necessario ridurre gli sprechi ("sarebbe stato meglio fondersi con Pvm, che continua a rappresentare un peso", sostiene il sindacalista) la scarsa eleganza nell’assumere personale con queste modalità, mentre ci sono una quarantina di contratti a tempo determinato di biglietteria a rischio dopo l’estate. Sullo sfondo la disposizione del Comune firmata lo scorso inverno all’indomani dello scandalo "parentopoli", che evidentemente ancora non è entrata in vigore. 
      Reduci dall’incontro in Comune per discutere proprio di questa direttiva (giudicata però inapplicabile perchè di ostacolo alle progressioni di carriera interne) gli altri sindacati Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisal fanno quadrato e hanno proclamato uno sciopero di tre ore per il 20 luglio prossimo, in attesa di essere convocati in Prefettura: mancherebbero le risposte al protocollo d’intesa firmato con l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo all’indomani delle proteste contro i tagli, nel marzo scorso.

 

 
ACTV L’Usb ha inviato in questi giorni una copiosa documentazione al procuratore Mastelloni
 
Parentopoli, esposto in Procura
 
Segnalati numerosi casi di favoritismi, parentele e promozioni nella struttura aziendale e in Vela spa
 
Il Gazzettino, Sabato 19 Marzo 2011,
La documentazione ora è tutta sul tavolo del Procuratore, Carlo Mastelloni. E questa volta, l’Usb, l’Unione sindacale di base, ufficialmente, sulla scrivania del magistrato, ha mandato una copiosa documentazione legata alla vicenda "Parentopoli" nell’Actv. Tre pagine di esposto e altre nove di "ordini di servizio", "comunicazioni interne" di Actv e di Vela spa, dedicati alle selezioni interne per scegliere i responsabili di agenzia; gli operatori ai Call Center, ma anche casi di riorganizzazione e di trasferimenti interni. Tutte vicende aziendali che hanno suscitato più di qualche perplessità nel sindacato di base, che già nelle scorse settimane, quando infuriava la polemica, aveva "spiazzato" pesantemente in particolar modo i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil.
      Ora Usb torna alla carica indicando al magistrato ben undici punti sui quali si chiede l’attenzione dell’autorità giudiziaria. E tutte indicazioni con nomi e cognomi, incroci di parentele, favoritismi, promozioni per "meriti sindacali" fino ai dubbi sull’avvio di forme di riorganizzazione interne come prologo alla futura "super holding" annunciata dall’assessore alle Attività produttive, Antonio Paruzzolo su mandato del sindaco Giorgio Orsoni, per il riassetto delle aziende della mobilità e che dovrebbe sfociare, secondo le ultime ipotesi, nella nascita di una nuova "Asm" (Azienda servizi mobilità) che andrà ad inglobare la galassia delle aziende di settore (Actv, Vela, Pmv, etc). Un esposto concepito fin dai primi articoli del Gazzettino nel gennaio scorso.
      I casi segnalati al magistrato vanno dai primi anni 2000 quando in Vela spa vengono scelti, senza alcuna selezione, i responsabili alle vendite indicando tre dipendenti: Tiziano Beghin (delegato Filt Cgil); Alessia Dalla Pietà (delegata Filt Cgil) e Mara Scarpa (delegata Uilt) fino al settembre 2009 dove ad una selezione di meccanici per l’officina automobilistica vi è una commissione d’esame alla quale fa parte il capoarea Officina, Giuseppe Checchin e che vede tra i "selezionati" il figlio di Checchin, Michele, poi assunto. «E ancora - dice Usb - il caso di Mario Antonio Conte, che prima di diventare "Direttore d’esercizio del tram" di Actv, svolge funzioni di consulenza in Pmv. Nel periodo in Actv viene assunto in azienda nel settore Manutenzione, il figlio Andrea».
      Tra le altre questioni sollevate da Usb, anche quella dell’Ufficio Auditing. «Actv - si dice nell’esposto - è assicurata con Milano Assicurazioni. Il suo ispettore sinistri è Giovanni Matteo Zapponi. Nell’ufficio Auditing, di cui il presidente Marcello Panettoni è anche direttore, è occupata una dottoressa in Legge, ora in maternità, moglie di Zapponi. In sostituzione di questa "dipendente" in maternità è stata scelta con "chiamata diretta", in sostituzione, una parente della moglie di Zapponi. Quest’ultima sembra essere in altra funzione in un ufficio diverso da quello di Auditing». Infine Usb segnala una vicenda che riguarda il cantiere navale Actv all’Arsenale. «Da un ordine di servizio specifico - dice Usb - risulta essere attribuita la responsabilità dell’area Arsenale al signor Fabio Bastianello che sino a gennaio risultava presente con consulenza esterna e risulterebbe aver goduto negli anni della messa in quiescenza a seguito del riconoscimento dell’esposizione all’amianto in Actv».

 

 
ACTV Un dossier denuncia presunte irregolarità: «Poco chiara la prassi delle promozioni»
 
Assunzioni, esposto in Procura
 
«L’evasione a bordo viene tenuta apposta bassa così i verificatori possono percepire un bonus»

Il Gazzettino, Martedì 15 Febbraio 2011,
«Il punto non è quanti Boscolo, quanti Vianello, quanti Ballarin ci sono in Actv, ma con quali modalità avvengono i passaggi di mansione dalla navigazione agli uffici della Direzione al Tronchetto, a Sant’Elena e a Mestre». É uno dei passaggi più delicati di un esposto/denuncia recapitato alla Procura della Repubblica di Venezia, e in copia anche al Gazzettino sulla vicenda della presunta "parentopoli" in seno all’Actv. Un documento di quattro paginette nelle quali si invitano i magistrati ad indagare su alcune questioni legate all’amministrazione e gestione dell’azienda. Innanzitutto le parentele.
      «Il normale iter - si dice - a cui deve sottostare un marinaio prima di entrare in "pianta stabile" è il seguente: un numero imprecisato di stagioni (da 2/3 a più); ad ogni stagione ogni marinaio viene "affidato" ad un tutor, che è un funzionario della navigazione, che compila alla fine dei periodi una scheda di valutazione. Il marinaio dovrà firmare tutto "passivamente". Se non mette la propria firma, la sua carriera avrà termine ancora prima di iniziare. Semplicemente non verrà più chiamato. Se tutto andrà per il meglio, invece, entrerà in "contratto di inserimento", cambierà altri tre tutor, uno ogni sei mesi e stesso iter: punteggi, graduatorie e simpatie. Dopo 18 mesi arriverà il tanto agognato contratto a tempo inderminato. Ma come si spiegano quei passaggi che vedono il marinaio sparire dalla navigazione e transitare al calduccio degli uffici? Perchè tutto ciò avviene senza che mai nelle bacheche del personale siano apparse comunicazioni di servizio della Direzione del personale? Ci sono modalità diverse come una maternità che può durare per sempre. Ed è qui che entrano in gioco parentele, ammanicamenti soprattutto con sindacati e partiti».
      Un’analisi dettagliata frutto probabilmente di chi da anni all’interno dell’Actv ha avuto modo di vedere situazioni di vario genere, ma riconducibili al metodo che ora viene segnalato alla Procura della Repubblica. Ma la documentazione giunta al Gazzettino offre spunto anche per un altro argomento: la percentuale dei "portoghesi". In sostanza, l’evasione nei biglietti. E a questo proposito anche qui non si va tanto per il sottile.
      «Diversamente dalle dichiarazioni del presidente Actv - si dice nel dossier - oggi avviene questo: un verificatore che "pizzica" un passeggero senza biglietto si rivolge al marinaio chiedendo di regolarizzare il tutto emettendo uno o più titoli di viaggio. Così facendo non viene emessa la doverosa sanzione. L’evasione rimane così apparentemente bassa ma ovviamente si tratta di un falso dato. Perché avviene questo? Di fatto perchè per mantenere l’evasione sotto la soglia di guardia i verificatori percepiscono un bonus che viene ripartito a fine anno, tutto legittimato da un accordo sindacale. C’è quindi un’evasione di massa».
      Ma pronta è la replica dell’azienda all’esposto al documento inviato al Gazzettino e alla Procura della Repubblica. «Per quel che riguarda gli avanzamenti di carriera - dice una nota inviata dall’azienda al nostro giornale - tenuto conto della nuova direttiva Orsoni, va detto che Actv segue un preciso iter di sviluppo, formazione e selezione del personale che inizia con la pubblicazione del bando. Dopo una serie di verifiche intermedie si accede alla selezione finale composta da due fasi: un test psicoattitudinale (svolto da verificatori esterni) e una prova di accertamento tecnico (svolta da una commissione interna). Nel caso in cui si tratti di posizioni aperte per posti “di ufficio” si apre il bando interno per la posizione richiesta sulla base delle caratteristiche e dei titoli necessari alla posizione e si segue lo stesso iter di cui sopra esclusa la parte di formazione». 
      Per quel che riguarda l’accordo sindacale sull’evasione, Actv precisa la propria posizione: «Sulla base dell’accordo del 26 novembre, Actv eroga un bonus ai controllori sulla base della diminuzione degli indici statistici di evasione. Tale bonus però viene erogato se, e solo se i verificatori dimostrano di aver eseguito un numero minimo di controlli nell’arco dell’anno (14 controlli al giorno per turno di servizio) e se gli indici statistici sono effettivamente diminuiti. Nel 2010 sono stati effettuati nel settore automobilistico e navigazione 155.482 controlli (anno) e sono stati controllati 1.870.557 passeggeri.
 

QUEL CHE C’E’ DA CHIARIRE

Il Gazzettino, Giovedì 27 Gennaio 2011,
Innanzitutto: il nostro giornale si è limitato a fotografare una situazione esistente, un’anomalia, portando sotto i riflettori una parentopoli veneziana vissuta con fastidio e spesso sofferenza da molti degli stessi dipendenti (ricordiamoci di tutte le persone che si sono rivolte allo sportello antimobbing). Non c’era volontà di mettere all’indice nessuno, tantomeno i "parenti di", semplicemente perché non tocca a noi fare processi e tantomeno emettere verdetti; come può capire chiunque sia in buona fede un conto è che un coniuge/figlio/fratello sia stato assunto grazie a un curriculum ineccepibile e comunque migliore di altri concorrenti, un altro che sia stato preso per segnalazione con una scelta mirata. Ma è legittimo chiedere, trattandosi di azienda pubblica, che ci sia una ricognizione da un lato sulle assunzioni "di famiglia", dall’altro sulla famigerata chiamata diretta.
      Auspicando, s’intende, che tale indagine sia fatta con la dovuta attenzione e pignoleria. Da questo punto di vista i giudizi espressi con una certa precipitazione da un esponente molto autorevole della Giunta (l’assessore Ugo Bergamo: «Una bolla di sapone») e da un’altrettanto autorevole voce della maggioranza (il segretario provinciale Pd Mognato: «naturale che ci sia qualche parente») nei primi giorni della "bufera Actv" preferiamo considerarle battute di spirito piuttosto che meditate valutazioni politico-amministrative. La pioggia di interventi e prese di posizione di amministratori, sindacalisti, dipendenti, semplici cittadini dimostra che da più parti si avverte invece l'esigenza di aprire una fase nuova nella gestione della società.
      Per il futuro voltare pagina si può assicurando pubblicità adeguata ai bandi (sono anche le modalità "carbonare" a creare corsie preferenziali) e trasparenza sui sistemi di valutazione; in fin dei conti basterebbe rispettare norme in buona parte già previste per legge e, se può servire a togliere un vizietto antico, valutare di allargare il "modello Asm" (concorsi vietati a parenti di primo grado e coniugi) alle altre partecipate.
      E già che ci siamo, sotto la lente di ingrandimento devono finire anche le consulenze elargite ad alcuni pensionati Actv (un primo elenco lo abbiamo già pubblicato, altri casi li stiamo verificando) e i doppi incarichi garantiti nelle municipalizzate (anche) per eludere i tetti di stipendio dei manager pubblici. In tempi in cui si raschia il fondo del barile delle finanze locali, e per fare economia si toglie la gratuità di bus e vaporetti per gli over 75, ci sembra un’azione quantomeno doverosa.
      Tiziano Graziottin
     

 

Actv, consulenze nel mirino
IL SINDACATO
 
«Troppi dubbi Faremo un esposto alla Procura»

 

Il Gazzettino, Giovedì 27 Gennaio 2011,
Un esposto alla magistratura contro Actv. Ad annunciarlo è Giampietro Antonini, responsabile veneziano dell’Usb, l’Unione del sindacato di base. Un esposto che parte dalla vicenda parentopoli e passa attraverso i bilanci che, secondo il sindacato, sono poco chiari. Perchè, oltre alle assunzioni dei parenti, adesso l’attenzione si focalizza sulle consulenze e sui budget a disposizione dei vari direttori dell’azienda. Somme che ciascun direttore può impiegare a discrezione e che qualcuno avrebbe utilizzato per affidare consulenze su cui non solo Usb vuole vederci chiaro, ma anche l’Ugl, altra sigla sindacale che si è mossa in questi giorni.
      «È stato detto - sbotta Antonini - che da gennaio sono state tagliate le consulenze ma a noi risulta che nel cantiere navale ci siano persone che continuano a fare i consulenti, ma pagati con i budget di spesa dei dirigenti. Inoltre il presidente Panettoni che ha questo incarico di direttore auditing ha creato un ufficio apposito con persone a chiamata diretta». 
      Come detto, anche Ugl solleva il caso delle consulenze. Sarebbero almeno due i consulenti esterni chiamati in cantiere. Uno di loro riguarda il cantiere navale di Sant’Elena, per un dipendente, direttamente collegato alla direzione dell’azienda, fuoriuscito da una ditta di settore per motivi d’età, e che si è poi ritrovato a svolgere un lavoro di consulenze per nome e per conto dei dirigenti in forza al cantiere di Sant’Elena almeno dalla metà degli anni Novanta ad oggi e che pare abbia abbandonato il campo proprio in queste ultime settimane.
      Intanto torna con forza alla carica l’Ugl che in una lettera inviata al consiglio di amministrazione di Actv apre un altro fronte chiedendo di conoscere il budget assegnato dall’Actv alle singole direzioni dell’Azienda (Cantiere, Automobilistico, Navigazione e Direzione generale) e che non sono sottoposte ad alcun vincolo o controllo. «Chiediamo di conoscere - dice Enea Passino - quanti soldi di questo budget sono stati spesi dalle singole direzioni e dai singoli dirigenti e per quali attività. Inoltre chiediamo al cda una risposta sulla consulenza assegnata alla società Thetis per il progetto Avm di localizzazione satellitare della flotta e degli autobus».
      Dal canto suo, il consigliere comunale Pdl, Sebastiano Costalonga (che è anche sindacalista Ugl) in una nota ha rivelato ieri di aver avuto tutte le porte chiuse nella sua indagine ispettiva come consigliere nella sua richiesta di ottenere dall’azienda gli elenchi degli assunti negli ultimi cinque anni in Actv. «L’azienda - rivela Costalonga - mi ha detto di rivolgermi al capo di gabinetto di Ca’ Farsetti per qualsiasi consultazione e verifica. Spero proprio che ciò sia possibile».
      Intanto sul piatto poi ci sono anche altre questioni: come l'evasione che, a detta dei sindacati, è aumentata dopo l'introduzione dell'Imob. «Sappiamo - continua Antonini - che al Tronchetto ci sono guide che caricano sulla tessera i biglietti per tutta la comitiva, poi ne scaricano uno solo appositamente perché quando ripassano la tessera questa lampeggia rosso. Così salgono in vaporetto e se viene il controllore dimostrano di aver provato a togliere i biglietti, altrimenti li tengono buoni per la comitiva successiva e intanto intascano i soldi - continua - ma a dirla tutta abbiamo chiesto agli assessori Bergamo e Paruzzolo che mandino i clienti invisibili anche ad Alilaguna e Venice by boat perché certe situazioni non sono chiare. La loro risposta? Non c'è stata».

 

 

 

La preoccupante latitanza della politica

di Enrico Zanetti*


Il Gazzettino, Martedì 25 Gennaio 2011,

Grazie al lavoro dei giornalisti de Il Gazzettino, sta venendo alla luce come in questi anni, in Actv, il numero di assunzioni pilotate sia stato più alto del numero di assunzioni di piloti.
      Un gioco di parole utile a strappare un sorriso in un quadro per il resto desolante sotto tutti i punti di vista.
      La politica che vive sulla luna e interviene solo quando una questione finisce in piazza.
      Il pudore nell’esprimere sconcerto da parte di molti, anche semplici cittadini, pronti viceversa a fare fuoco e fiamme quando lo scandalo è un cartellone pubblicitario troppo vistoso o una statua che tiene in mano rane o altre amenità (cartelloni e statue non tengono famiglia, non si arrabbiano e l’indignazione è senza effetti collaterali).
      I sindacati del lavoro dipendente trasformati nei sindacati del lavoro del parente.
      Le società a partecipazione pubblica che sempre di più si dimostrano come il luogo in cui si assommano le peggiori logiche di gestione del settore pubblico alla minore trasparenza del settore privato (e a Venezia siamo al top quanto a numero di partecipate pubbliche).
      Difficile non provare un profondo malessere e non sentire ancora più forte la convinzione che a questa città serva una scossa e che nessuna persona di valore debba la prossima volta mettere la propria faccia e la propria credibilità a copertura di un sottobosco di piccoli potentati, relazioni e discutibili prassi consolidate.
      Cedere alla vanità di poter cambiare le cose cavalcando il drago, anziché affrontandolo, è un errore umanissimo, ma perseverare sarebbe veramente diabolico.
      Molto meglio un momento di discontinuità che per altro non deve essere letto soltanto come una sorta di assist a chi da oltre due decenni fa opposizione, ma che è qualcosa di cui hanno bisogno anche gli ambienti giovani e nuovi (politicamente parlando) della stessa area politica di pluridecennale governo della città, perché possano poi essere i protagonisti della loro proposta politica, anziché i portatori d’acqua di una politica che annacqua la proposta per tutti nel presidio del posto di alcuni.
      Chi, a livello di immagine, esce comunque peggio da questa storia, sono senza dubbio i sindacati e prima ancora i sindacalisti.
      Non tutti ovviamente, anzi alcuni di loro sono proprio tra i promotori dell’emersione del mal costume e meritano il grande rispetto di chi riesce a credere in quello che fa anche quando passa ogni giorno della sua vita a fianco di chi bara e probabilmente gli da pure del cretino perché non lo fa anche lui.
      È però innegabile che nell’Italia di oggi il peso che viene riconosciuto alle rappresentanze sindacali e il potere che viene loro lasciato esercitare, specie nella galassia del pubblico e del para-pubblico, è assolutamente sproporzionato rispetto alla loro reale rappresentatività.
      Ciò è soprattutto vero per le sigle riconducibili all’immarcescibile triplice, la cui possibilità di sedere al tavolo è frutto spesso più di una rendita di posizione che non dell’effettiva numerosità di iscritti entusiasti e convinti della bontà dei loro rappresentanti.
      Non è un caso che, a Venezia come altrove, le assunzioni sospette che vedono in prima fila sindacalisti, anziché politici o politicanti, riguardano di solito loro congiunti, parenti o affini: il loro potere molto spesso non si basa neppure su un reale confronto democratico con periodiche elezioni da parte di una base ampia di elettori e pertanto non devono neppure prendersi la briga di essere clientelari, potendosi invece permettere il lusso di essere direttamente familiari.
      E se si pensa che il sindacato dovrebbe essere il contraltare della politica, capite bene perché in questo povero Paese si ha sempre la sensazione che non cambi nulla, ma che se qualcosa cambia è per finire dalla padella alla brace.
      *commercialista

 

Sindacato in pressing
«A casa i vertici Actv»


Il Gazzettino, Martedì 25 Gennaio 2011,

Sindacati in pressing su Comune e Actv per le assunzioni di parenti nella società di trasporti e nelle altre aziende collegate. Mentre il Comune sta passando al setaccio gli elenchi forniti dai direttori delle società, ieri pomeriggio è arrivata al sindaco Giorgio Orsoni e agli altri organi istituzionali una dura nota del sindacato Ugl. 
      Anzi, a dire il vero, le note sono state due: una firmata dal segretario regionale Sebastiano Costalonga, l’altra da quello provinciale Enea Passino. La prima assume anche una valenza politica, visto che Costalonga, pur agendo in veste di sindacalista, è anche consigliere comunale del Pdl.
      Nei due interventi si chiede la convocazione del presidente di Actv, Marcello Panettoni, in Consiglio comunale «affinché vengano date risposte chiare all’ente proprietario e alla cittadinanza tutta essendo Actv azienda pubblica del Comune di Venezia, basate su un criterio di trasparenza che risponda principalmente sul come sono avvenute le selezioni, gli avanzamenti di carriera, le assunzioni, le consulenze esterne ed il loro costo negli ultimi 5 anni». Non solo, ma Costalonga si spinge fino a chiedere «nel pieno rispetto di quanto previsto dalle leggi vigenti, l’azzeramento dei vertici Actv e l’annullamento di tutte le promozioni avvenute negli ultimi 5 anni».
      «È fuor di dubbio - spiega Costalonga - che l'attuale vicenda che ha investito i vertici Actv ed il consiglio di amministrazione non può restare senza risposta. Il silenzio e la mancanza di spiegazioni in questi ultimi giorni innestano ancora più dubbi di quanti già ce ne siano. È tempo che il sindaco intervenga con forza assieme al Consiglio comunale nell’accertamento della verità e nella verifica della correttezza gestionale al fine di accertare eventuali violazioni o come è stato scritto che ci sia stata una bulimia da occupazione di posti e ruoli che hanno coinvolto le selezioni per le assunzioni e gli avanzamenti di carriera».
      Sulla stessa linea Enea Passino. «Ugl ed io personalmente - spiega il segretario provinciale - abbiamo già avuto occasione di presentare le nostre osservazioni al direttore generale Marco Agostini, incaricato dal sindaco di ricevere informazioni in merito. E già in quell'occasione ebbi a dire di un clima non certo idilliaco instauratosi presso la popolazione che sembra ormai convinta che a farla da padrone sia un sistema collaudato di clientele. La cittadinanza si aspetta da Orsoni un chiaro segnale di svolta e di trasparenza, cosa che sembra non aver avuto e non avere la gestione Actv, in tema di selezioni di personale sia interno che esterno, di consulenze esterne e per finire sull'assunzione o sugli avanzamenti di carriera di persone legate, sembra, ad un determinato partito politico o ad un determinato sindacato».

 
 

INCHIESTA Si tratta di dipendenti e quadri che hanno parenti di primo e secondo grado

Actv: spuntano altri trenta nomi

Ma l’azienda ci vieta la verifica. Il nuovo elenco a disposizione di consiglieri e amministratori


Il Gazzettino, Sabato 22 Gennaio 2011,

Lo screening del gruppo di lavoro comunale va avanti per la sua strada. La ricognizione, dopo le prime indagini condotte dal direttore generale del Comune, Marco Agostini, pare non evidenzi fenomeni eclatanti. Tant’è. Il Gazzettino, dopo quasi due settimane di inchiesta sulla cosiddetta e presunta "parentopoli" all’interno di Actv, è però in possesso di una nuova lista con una trentina di nomi di dipendenti, figli, generi, cognati, nuore, sorelle e mogli assunti grazie alla presenza di un parente in azienda. Tutto risolto? Sarà, ma il fenomeno sembra assai più esteso di quanto si voglia far intendere.
      Il problema non è solo il legame di parentela - come potrebbe capitare in qualsiasi altra azienda - ma quello che colpisce è il legame soprattutto con alcune sigle sindacali e con un "modus operandi" che, evidentemente ha avuto tanto successo soprattutto in passato.
      Ma questa volta, Il Gazzettino non è stato messo nelle condizioni di poter pubblicare i nomi per il rifiuto dell’azienda di fare le necessarie verifiche e anche per un’erronea interpretazione delle clausole legate alla privacy. Questa volta, rispetto alle altre volte pur rivolgendoci, con trasparenza, ad Actv il nostro giornale ha trovato le porte sbarrate.
      Imbarazzo? Chissà. Vale la pena comunque sottolineare come nel materiale ci siano dirigenti e capiarea che hanno figli operai o impiegati nei vari settori dell’azienda; funzionari che hanno cugini o mogli magari distaccate nelle altre azienda del pianeta Actv (come Vela ad esempio) e anche ex sindacalisti che hanno piazzato in azienda le proprie progenie magari distribuendo equamente la parentela nelle società satelliti (Vela, etc.) E c’è anche chi lavora fianco a fianco: nello stesso ufficio.
      C’è il marinaio che ha moglie e due figli assunti in Actv; qualcun altro, invece, dopo aver preso il testimone dal padre ex dipendente, si è ritrovato in compagnia di un fratello, due cugini e tre zii tutti accolti da "mamma Actv". E c’è anche chi, oltre al ruolo di sindacalista, come ispettore Vela, è in grado di fare una bella rimpatriata con marito e suocero. Vogliamo continuare? Chi ha addirittura tre cognati e un nipote in Actv.
      Insomma, come si suol dire, ce n’è per tutti i gusti con molte situazioni specifiche. Certo, la storia non si può disconoscere ed è altrettanto evidente che il "bacino di reclutamento" dell’azienda è e rimane quello storico. Ma è altrettanto evidente che il meccanismo di reclutamento è spesso e volentieri, magari, più ad appannaggio delle sigle sindacali che dell’azienda stessa.
      Comunque, Il Gazzettino, ha cercato di verificare con compiutezza le informazioni in suo possesso. Poichè Actv, in questo caso, si è rifiutata di metterci in condizione di farlo, abbiamo deciso di non pubblicare nomi e cognomi per evitare qualsiasi errore o imprecisione. Ma il nostro giornale mette a disposizione di consiglieri comunali, consiglieri d’amministrazione dell’azienda e sindacati che lo richiedano questo nuovo elenco. E ognuno, nelle sedi opportune potrà fare le proprie riflessioni.

 

«Assunzioni, sistema da azienda bulimica»

ACTV Nuova offensiva del sindacato Usb dopo le proposte
del consiglieri cda, Bonafè e Scalabrin: «Serve imparzialità»

Il Gazzettino, Venerdì 21 Gennaio 2011,

La lotta si fa ancora più dura. E ancora una volta tocca al sindacato Usb ribattere ai due consiglieri di amministrazione di Actv, Paolo Bonafè e Luca Scalabrin che nei giorni scorsi non solo avevano invocato l’arrivo di un magistrato superpartes per lo svolgimento di un compito di vigilanza sulle assunzioni, ma avevano anche chiesto l’applicazione per il futuro di una norma che possa impedire l’assunzione di nuovi dipendenti fino al secondo grado di parentela. Dopo questa sortita, ieri è toccato a Giampietro Antonini, segretario dell’Unità sindacale di base (Usb) di Venezia prendere nuovamente posizioni anche all’indomani del dossier dello stesso sindacato che ha fatto scoppiare il caso "parentopoli" in salsa veneziana. «Quello che colpisce - attacca l’esponente Usb - è l’attenzione alla bulimia e non al sistema nutrizionale, ciò che colpisce e di cui si parla, prendendo posizione pro o contro, sembra essere la quantità, la pervicacia l’esagerazione non il modello. Basterebbe invece porre attenzione a due aspetti: il primo che Actv è sì una società per azioni, ma è altresì una spa pubblica e in questo basterebbe che si attenesse alle norme, e in particolare al punto 2 del decreto legislativo del 30 marzo 2001 sul reclutamento del personale che impone "imparzialità e trasparenza"; secondo, sulle modalità di progressione e di avanzamento di carriera all’interno dell’Actv che, ovviamente, non possono essere a geometria variabile a seconda di chi deve essere promosso, avanzato o spostato di competenza e di ufficio. Ora il re è finalmente nudo. Se voi, egregi consiglieri, siete di nomina pubblica, è indispensabile che si comprenda che Actv non è un’azienda che produce profitti, ma un ente in grado di garantire il diritto alla mobilità. Insomma, cari consiglieri, è evidente che il problema non è il legame di parentela, e la soluzione quella di stabilire delle regole, in quanto quello che è emerso è l’effetto e non la causa». Infine Sebastiano Costalonga (Pdl) ha annunciato di aver chiesto una convocazione urgente alle commissioni comunali Partecipazioni societarie e Trasporti per un’analisi congiunta sul tema delle "assunzioni particolari".

 

 

 

Il sindacato ricuce e smorza i toni

Nel testo unitario scompaiono le accuse della Cgil che aveva parlato di «falsità e fango»


Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,

I confederali si sono riuniti. Dopo essersi pronunciati nei giorni scorsi sulla vicenda "Actv grande famiglia" ciascuno con un proprio comunicato, ieri le segreterie Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil hanno emesso una nota congiunta firmata rispettivamente da Valter Novembrini, Aldo Marton, Francesco Sambo. Nel comunicato stampa unitario delle segreterie locali sono spariti sia i moniti sulle "falsità" («Nessuno può spargere falsità e fango sulla regolarità delle assunzioni e promozioni», aveva scritto il 10 gennaio la Filt Cgil Veneto e Venezia) che i toni bellicosi nei confronti dell’azienda («La Uilt in mancanza di risposte tese a chiarire quanto descritto chiede le dimissioni del Cda e del suo presidente», aveva scritto il segretario generale veneto Daniele Zennaro). I confederali locali, nella nota di ieri, ribadiscono che «non esiste alcuna diversità di posizioni né tantomeno aperti conflitti tra queste organizzazioni sindacali rappresentative in Actv e Vela». E aggiungono: «Sulla questione della presunta “parentopoli” riteniamo necessario che chi ne ha ruolo e/o responsabilità faccia finire lo stillicidio di dichiarazioni denigratorie per tutto il personale dipendente in Actv e Vela. Auspichiamo nell’interesse del trasporto pubblico veneziano e dei suoi utenti, che chiunque sia in grado di provare accertate irregolarità o abusi nelle assunzioni in queste società, si rivolga doverosamente alle istituzioni preposte. Chiediamo che le verifiche in corso dell’Amministrazione comunale si svolgano nel più breve tempo possibile». Cgil, Cisl e Uil, preoccupati per i tagli al trasporto pubblico, chiedono poi al Comune di essere coinvolte «sull’annunciato riassetto delle società della mobilità», ribadendo la necessità di «tagli alle consulenze, riassetto delle aziende partecipate, riduzione delle esternalizzazioni dei servizi e delle manutenzioni».
      L’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, intanto, ieri ha risposto ai sindacati Ugl e Usb che avevano chiesto di essere sentiti nell’ambito della verifica avviata dal sindaco: «Il coordinamento di tale attività - ha scritto Bergamo - è stato affidato al direttore generale dottor Marco Agostini cui vanno rivolte eventuali richieste di audizione». L’Ugl, con Enea Passino, ha già scritto ad Agostini chiedendo un incontro. L’Usb, con Giampietro Antonini, ha protestato: «Singolare che di fronte a una richiesta ufficiale di audizione avanzata al sindaco Orsoni e agli assessori Bergamo e Paruzzolo ci arrivi una riposta burocratese del tipo: "girate la richiesta a", invece di convocarci. L’impressione è che si voglia concludere la vicenda come una "bolla di sapone"».

 

 Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,

Qualcuno ha già portato tutta la documentazione richiesta, altri lo faranno entro pochi giorni. Come in un pellegrinaggio, ieri a mezzogiorno i dirigenti delle società partecipate dal Comune sono arrivati a Ca’ Farsetti per incontrarsi con il direttore generale, Marco Agostini e con il Capo di gabinetto del sindaco, Romano Morra. Come promesso dal sindaco, i dati relativi alle assunzioni nelle società in cui il Comune abbia una partecipazione di controllo saranno attentamente valutati al fine di verificare se le voci della cosiddetta "parentopoli" corrispondono al vero. I fatti riportati su queste pagine relativamente a rapporti di parentela o affinità tra dipendenti (o ex dipendenti) all’interno soprattutto di Actv hanno spinto Ca’ Farsetti a prendere in mano la situazione per evitare che il silenzio fosse interpretato come inerzia.
      «Abbiamo chiesto - spiega il direttore generale, Marco Agostini - tutte le pratiche relative alle assunzioni compiute nelle società negli ultimi cinque anni, nonché le modalità di selezione del personale adottate da ciascuna società e le relative metodologie di scelta. Cinque anni è il massimo arco temporale su cui possiamo estendere la nostra indagine. Dopo, infatti, interviene la prescrizione e le cose su cui non possiamo intervenire non ci interessano».
      Il primo ad arrivare è stato l’amministratore delegato del Casinò Vittorio Ravà. Arrivato da pochi mesi alla guida dell’azienda con lo scopo di rimetterla in carreggiata anche abbattendo i costi, Ravà non ha certo paura di una verifica sul personale. Successivamente e alla spicciolata sono arrivati gli altri, nessuno dei quali ha mostrato nervosismo per la vicenda.
      «I risultati? Concluderemo l’indagine nel più breve tempo possibile - aggiunge Agostini - perché è intenzione del sindaco fare presto. È interesse di tutti portare alla luce i risultati di questa verifica e chiudere questa partita».
      Dopo aver compiuto il passo, il sindaco è tornato sulla vicenda dicendo di non credere che ci sia qualcosa di "scandaloso" in quanto è emerso fino ad ora.
      «Non mi sembra - ha detto Orsoni - che siano emerse questioni di rilevanza penale e neppure illeciti di altra natura. Credo che persone di una stessa famiglia possano esserci in qualunque azienda senza che la cosa possa dare scandalo. Un’altra cosa è capire se ci sono stati abusi, ed è quello che contiamo di verificare».
      Quanto all’annunciata riorganizzazione delle società legate alla mobilità (Actv, Asm, Pmv e Vela) il progetto dell’assessore Antonio Paruzzolo non è stato portato in giunta perché il collega Ugo Bergamo (referente specifico, in quanto assessore alla Mobilità) non aveva ancora finito di visionare il documento. Se ne parlerà la prossima settimana e comunque entro la fine del mese.

 

LA LETTERA

«Ecco come funzionano
le prove per entrare in azienda»


Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,

Il sistema di valutazione del personale Actv dal 2002 consta di una prova scritta psicoattitudinale multifattoriale in restrizione di tempo, di un colloquio individuale e di una prova di gruppo nella quale lo psicologo indaga sulla capacità di interagire con i colleghi. Superati questi test, si passa alla valutazione del candidato in ambito tecnico-professionale, mettendolo alla conduzione del mezzo che aspira a comandare. Fino al 2001, quest’ultima era l’unica e fondamentale prova di concerto ad un colloquio sondante le conoscenze di normativa marittima e aziendale. Se il candidato sapeva il fatto suo passava. Nessun peso avevano le ideologie: vigeva un sistema comunque scorretto che però garantiva la carriera anche agli individui scomodi che sapevano lavorare. Veniva stilata una graduatoria ad esaurimento (ora sono tutte a termine, uno o massimo due anni) in cui i primi classificati erano i più “graditi” e alla fine gli “scomodi” capaci. Ora invece, è stata istituita la preventiva indagine psicologica. La trasformazione in spa ed il contestuale passaggio di Actv nel diritto privato, ha dato al management ampio margine di discrezionalità; rimane però il fatto che gli azionisti proprietari sono enti pubblici che dovrebbero vigilare sull’adeguatezza di certi sistemi valutativi, soprattutto quando sono basati su una scienza “impalpabile” qual è la psicologia. È di tutta evidenza lo squilibrio fra le parti: nel silenzio di una stanza, quattro persone (nel mio caso psicologa, capo del personale e due funzionari) tutti in quota aziendale, esaminano il candidato. Non c’è nessuno super-partes e non viene steso nessun verbale da controfirmare. Quindi, carriera preclusa ai sindacalisti? Niente affatto. Negli ultimi anni sono stati promossi comandanti almeno 6 fra sindacalisti ed attivisti, tutti di area concertativa, tre dei quali sono addirittura divenuti funzionari capodeposito. Il sistema, quindi, oltre che ingiusto è palesemente incoerente.
      Roberto Lovadina
     
      
sindacalista Actv

 

Parentopoli, aziende al setaccio


Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,

Qualcuno ha già portato tutta la documentazione richiesta, altri lo faranno entro pochi giorni. Come in un pellegrinaggio, ieri a mezzogiorno i dirigenti delle società partecipate dal Comune sono arrivati a Ca’ Farsetti per incontrarsi con il direttore generale, Marco Agostini e con il Capo di gabinetto del sindaco, Romano Morra. Come promesso dal sindaco, i dati relativi alle assunzioni nelle società in cui il Comune abbia una partecipazione di controllo saranno attentamente valutati al fine di verificare se le voci della cosiddetta "parentopoli" corrispondono al vero. I fatti riportati su queste pagine relativamente a rapporti di parentela o affinità tra dipendenti (o ex dipendenti) all’interno soprattutto di Actv hanno spinto Ca’ Farsetti a prendere in mano la situazione per evitare che il silenzio fosse interpretato come inerzia.
      «Abbiamo chiesto - spiega il direttore generale, Marco Agostini - tutte le pratiche relative alle assunzioni compiute nelle società negli ultimi cinque anni, nonché le modalità di selezione del personale adottate da ciascuna società e le relative metodologie di scelta. Cinque anni è il massimo arco temporale su cui possiamo estendere la nostra indagine. Dopo, infatti, interviene la prescrizione e le cose su cui non possiamo intervenire non ci interessano».
      Il primo ad arrivare è stato l’amministratore delegato del Casinò Vittorio Ravà. Arrivato da pochi mesi alla guida dell’azienda con lo scopo di rimetterla in carreggiata anche abbattendo i costi, Ravà non ha certo paura di una verifica sul personale. Successivamente e alla spicciolata sono arrivati gli altri, nessuno dei quali ha mostrato nervosismo per la vicenda.
      «I risultati? Concluderemo l’indagine nel più breve tempo possibile - aggiunge Agostini - perché è intenzione del sindaco fare presto. È interesse di tutti portare alla luce i risultati di questa verifica e chiudere questa partita».
      Dopo aver compiuto il passo, il sindaco è tornato sulla vicenda dicendo di non credere che ci sia qualcosa di "scandaloso" in quanto è emerso fino ad ora.
      «Non mi sembra - ha detto Orsoni - che siano emerse questioni di rilevanza penale e neppure illeciti di altra natura. Credo che persone di una stessa famiglia possano esserci in qualunque azienda senza che la cosa possa dare scandalo. Un’altra cosa è capire se ci sono stati abusi, ed è quello che contiamo di verificare».
      Quanto all’annunciata riorganizzazione delle società legate alla mobilità (Actv, Asm, Pmv e Vela) il progetto dell’assessore Antonio Paruzzolo non è stato portato in giunta perché il collega Ugo Bergamo (referente specifico, in quanto assessore alla Mobilità) non aveva ancora finito di visionare il documento. Se ne parlerà la prossima settimana e comunque entro la fine del mese.

 

 Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,

Si allunga ancora l’elenco dei padri e degli figli in Actv. Ai casi già noti di parenti di funzionari, ma anche di sindacalisti, assunti e spesso poi promossi in Actv, Vela, Asm, si aggiungono altri quattro nomi. Renato Busetto, ex capo area del cantiere ora in pensione, ha un figlio in Actv. Paolo Rioda, coordinatore della navigazione, ha un figlio in Actv. Paolo Maritan ha una figlia in azienda che adesso lavora nello stesso ufficio del padre. Mauro Vianello, già dipendente Actv ed ex consigliere comunale di Rifondazione, ha un nipote che lavora in azienda.
      Actv, che ora segue anche il personale di Vela, ha più volte ribadito che tutte le assunzioni avvengono per selezione, non esistono in Actv e nemmeno in Vela "chiamate dirette" come invece è avvenuto all’Atac di Roma. Gli avvisi per le selezioni vengono pubblicati sul sito Internet dell’azienda (con tempistica variabile, da pochi giorni a un paio di settimane) e su una pagina del quotidiano gratuito "Leggo" e solo occasionalmente anche su un quotidiano locale o nazionale. La domande degli aspiranti partecipanti alla selezione devono avvenire esclusivamente tramite Internet: chi non ha i requisiti viene scartato automaticamente e di ciò non viene informato. Chi ha i requisiti viene chiamato per un test psico-attitudinale la cui valutazione è affidata a una società esterna. Poi seguono i colloqui in azienda, uno di gruppo e uno individuale.
      Le selezioni avvengono anche per le promozioni interne. In questo caso gli avvisi riguardano il personale esistente di Actv e Vela e non c’è la pubblicazione sul sito Internet.

 

L’ATTACCO DI CENTENARO 

«Sono indagini risibili
Si vuole insabbiare tutto»

L’esponente Pdl: «Alla fine si dirà che non è successo niente
Non c’è alcun interesse a far luce su un malcostume politico»


Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,

«Se c'è interesse a scoperchiare la pentola i sistemi ci sono, ma di sicuro non tramite la nomina di verificatori che tutto sono fuorché estranei alla politica». Così, in una nota intitolata "Parentopoli o partitopoli", si esprime Saverio Centenario, consigliere comunale del Pdl, secondo il quale la bufera che si è abbattuta su Actv ha già l'esito scontato: «Si sentenzierà che non sussiste nessun caso di parentopoli e che tutti i dipendenti sono stai regolarmente assunti sulla scorta delle leggi vigenti». Ovvio, dice Centenaro. «Non può che essere così perché questo non è il problema. Se si vuole accertare se c'è malcostume o interesse politico dietro tante assunzioni e/o carriere di dipendenti pubblici del comune e delle municipalizzate ben altri sono gli accertamenti da fare». Ed è chiaro che Centenaro non si riferisce agli accertamenti decisi dal sindaco Giorgio Orsoni e affidati al direttore generale del Comune Marco Agostini. Ossia: avere le liste degli assunti degli ultimi cinque anni non servirà a niente. E allora?
      «La prima necessità da verificare è l'alto tasso di dipendenti pubblici, oltre 12000, rispetto ai residenti - dice l’esponente del Pdl - Oggi, questa questione assume un maggior valore in considerazione del fatto che c'è un debito pubblico da sanare, una crisi economica che devasta redditi e posti di lavoro e che i cittadini non sono in grado di accettare altri aumenti di tasse e tariffe per mantenere una macchina pubblica nella quale la produttività è ancora un fattore sconosciuto». Ma questa è solo la premessa. «Se si vuole verificare se c'è intreccio con la politica dietro le assunzioni e/o le carriere di molti dipendenti pubblici - dice Centenaro - le verifiche da fare sono: 1) presenza di sedi politiche dentro le aziende municipalizzate; 2) dipendenti che hanno svolto e/o svolgono incarichi politici dentro e/o per qualche partito (candidati, eletti, rappresentati di lista, incarichi di partito eccetera)». E la verifica avviata da Orsoni? Centenaro di fatto la boccia: «Ritengo che non sia una cosa seria quello che si sta macchinando a palazzo per insabbiare una questione che ha altre rilevanze rispetto alle parentele che sono state sollevate, anche perché nessun lavoratore sarà licenziato per essere parente di tizio o caio. L'assunzione in una azienda o ente pubblico rappresenta una garanzia di lavoro, il cosiddetto posto sicuro, per coloro che sono occupati nel pubblico impiego, ma si riduce a mero costo pubblico per tutte le altre persone. In questo contesto di crisi economica, avere il posto sicuro può sprigionare ribellioni da parte di coloro che hanno perso il posto di lavoro o lo stanno perdendo. La strada da intraprendere è quella della massima trasparenza e della pari opportunità tra coloro che mirano al posto pubblico o hanno necessità di lavorare. Non si perda tempo in risibili accertamenti». (al.va.)

 

Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,

Tutte le assunzioni avvengono per selezione, non esistono in Actv e nemmeno in Vela "chiamate dirette" come invece avveniva all’Atac di Roma. Lo ribadisce Mario Bassini, il direttore del personale di Actv che segue anche il personale di Vela.
      Una volta si facevano i concorsi, poi, dal 2001, quando Actv è diventata una spa, si è seguita la strada delle selezioni. Che, spiega Bassini, avvengono in questo modo. Quando si cerca una professionalità, sul sito Internet dell’azienda e su una pagina del quotidiano gratuito "Leggo" viene pubblicato un avviso. Solo occasionalmente lo stesso avviso viene pubblicato anche su un quotidiano locale o nazionale.
      Per quanto tempo l’avviso è leggibile sul sito Internet? «Dipende, può restare pochi giorni o due settimane, non c’è una regola fissa - spiega Bassini - si decide avviso per avviso». Se si ricerca un profilo particolare, l’inserzione può restare pubblicata un po’ di più.
      Finita l’èra dei francobolli e delle raccomandate, adesso le domande degli aspiranti partecipanti alla selezione devono avvenire esclusivamente tramite Internet.
      Una volta ricevute le domande, Actv verifica la corrispondenza di quanto richiesto: chi non ha i requisiti viene scartato automaticamente e di ciò non viene informato. Chi ha i requisiti viene chiamato per un test psico-attitudinale. La valutazione dei test è affidato a una società esterna. Poi seguono i colloqui in azienda, uno di gruppo e uno individuale.
      Le selezioni avvengono anche per le promozioni interne. In questo caso gli avvisi riguardano il personale esistente di Actv e Vela e non c’è la pubblicazione sul sito Internet.
      Al.Va.

Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,

Il sommerso evidentemente c'è. O per dirla con parole sue: «L'idea che mi sono fatto è che non sia un caso eclatante e diffuso, però un pò di accondiscendenza c'è stata». A parlare è Mario Dalla Tor, vicepresidente della Provincia di Venezia e assessore ai Trasporti, relativamente alla presunta "parentopoli" nell'azienda di navigazione veneziana Actv. Proprio lui che, tra l'altro, quando era presidente di Ctv negli anni '90, aveva selezionato un direttore chiamando perfino un magistrato per rendere l'operazione il più trasparente possibile.
      «Il problema è sempre quello - annota - i dirigenti e il consiglio di amministrazione su questo facciano chiarezza e mettano in moto iniziative tese a non creare in futuro ancora sospetti. In poche parole, vengano messi in atto concorsi a regola d'arte. Mi auguro che il cda si stia impegnando su questo fronte in un momento così delicato».
      Parole che pesano come macigni, visto che la Provincia ha comunque il 13,5 per cento delle quote all'interno della società (il 77 per cento è nelle mani del Comune), le cui fondamenta in questi giorni stanno vacillando dopo le denunce dei sindacati.
      «Il problema non è se ci sono due autisti parenti tra loro - spiega ribattendo alle affermazioni del collega in Comune Ugo Bergamo, secondo cui è normale che in un Comune di 270mila residenti ci siano casi di parenti che lavorano nella stessa azienda - ma se la selezione è stata fatta con la massima trasparenza e senza spinte. Può essere che ci siano fratelli, cugini o cognati nella stessa azienda, ma non possono essere parenti dei dirigenti o del cda. Adesso non ho elementi in mano per dirlo, magari è un caso su un milione, ma tutte queste parentele non so quanto fisiologiche siano. Comunque i nostri rappresentanti faranno il loro dovere e ci informeranno». D'altronde, se una responsabilità esiste e sarà accertata, non può essere - secondo Dalla Tor - attribuita al cda.
      «Perché il cda non esamina queste cose, a farlo sono i dirigenti - spiega - comunque credo che il cda debba applicare gli indirizzi che ci sono già o, se non ci sono, vadano al più presto individuati».
      Quali ad esempio? «Istituire - spiega - delle commissioni d'esame con membri esterni o con dei giudici». Insomma, la Provincia invoca più trasparenza soprattutto per tutelare i cittadini, mentre dalle fila del Pdl fioccano le interrogazioni sulla vicenda, sia in Comune sia in Provincia. «Si sa che nella pubblica amministrazione c'è un pò di nepotismo ma questi meccanismi vanno necessariamente superati, ancora di più nelle aziende pubbliche - conclude il vicepresidente Dalla Tor - il cda deve trovare tutte le formule possibili per evitare che ci siano ancora sospetti e venga garantita la massima trasparenza».

 

Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,

Actv, una grande o una grandissima famiglia? Anche se qualcuno, in Comune, ha già contato al ribasso ("Pochi casi di parentele, nulla di più") e altri, come l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, hanno liquidato la faccenda («Una bolla di sapone»), i legami parentali nell’azienda dei trasporti pubblici veneziani risultano in aumento. L’elenco dei padri e degli figli cresce. Si aggiungono ulteriori intrecci di parentele tra funzionari, molti dei quali ora in pensione, e figli assunti dall’azienda che magari adesso lavorano nello stesso ufficio che al tempo fu del padre. Actv ripete che non c’è nulla di paragonabile all’Atac, l’azienda dei trasporti di Roma, perché lì le assunzioni avvenivano tramite "chiamata diretta", mentre qui a Venezia tutti i posti vengono coperti tramite selezione. E la stessa Actv - la cui direzione del personale è unificata a quella di Vela - ribadisce che tutte le selezioni sono avvenute in maniera regolare. Le carte le consegnerà oggi a Ca’ Farsetti, come richiesto dal sindaco Giorgio Orsoni. In queste carte ci saranno i nomi o le statistiche delle parentele?
      Ai casi già noti, si aggiungono i seguenti. Il primato lo detiene l’ispettore dell’Actv Romeo Sambo che di figli in azienda ne ha tre: un maschio pilota Actv, una figlia che fa la verificatrice dei biglietti sui pontili, un’altra figlia bigliettaia a Chioggia. Vincenzo Voltolina, ispettore in pensione, ha una figlia in Vela. Severino Dei Rossi, ispettore in pensione, ha il genero nell’officina Actv di Mestre. Renato Russo, ex funzionario, ha il genero in Vela (assunto prima di diventare genero - specificano in azienda) e una figlia alla direzione Personale di Actv. Giampietro Francescon, capo area ora in pensione, ha una figlia in Vela. Renzo Giuponi, quadro, ha un figlio in Actv e una figlia in Vela; il figlio prima faceva il marinaio, adesso è in ufficio, lo stesso del padre. Una situazione - spiegano all’Actv - per nulla insolita: l’azienda prima di pescare dall’esterno cerca di favorire «lo sviluppo delle risorse interne» e quindi è normale che ci siano avanzamenti che, comunque, avvengono nel tempo. Situazione analoga, ad esempio, a quella del figlio di Alvise Spolaor, funzionario, che entrato come bigliettaio stagionale è successivamente diventato quadro. Idem per la figlia dell’ispettore Piero Ganzèrla che in Vela faceva la bigliettaia ed è diventata ispettore.
      Casi di parentele che vanno a sommarsi a quelli già noti. Il segretario dei trasporti Cgil, Mauro Vitturi, ha la moglie in Actv. Marino De Terlizzi, segreteria trasporti Cisl, ha la moglie in Asm. Il direttore navigazione di Actv, Marino Fontanella, ha un figlio in Vela. Il capo area di Actv Gianluca Cuzzolin ha la moglie diventata capo area di Actv. Il figlio di Maurizio Mandricardo, capo area del cantiere nonché coordinatore del circolo Mobilità e Trasporti del Pd, assunto come marinaio. Il figlio del capo area dell’automobilistico Paolo Dalle Carbonare assunto in Vela, unico tra i contrattisti a termine a passare l’esame. Il funzionario dell’automobilistico Armando Rigobianco ha il figlio autista di Actv. Per arrivare ai Famulari: il funzionario della navigazione Ulisse ha un figlio che fa il marinaio, il funzionario dell’automobilistico Marco, fratello diUlisse, ha un figlio che fa il comandante nella navigazione. E ai due Conte: Andrea, responsabile del settore Manutenzione e sicurezza, è figlio di Mario Antonio, l’ingegnere padovano scelto prima da Pmv come consulente e poi da Actv per seguire il tram. Padre e figlio adesso dipendono dalla stessa struttura, la Direzione dell’automobilistico.

 

Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,

(m.f.) Lo aveva annunciato e questa mattina i direttori delle società partecipate consegneranno al sindaco i documenti relativi alle assunzioni avvenute negli ultimi anni, nonché i criteri e le modalità per la selezione del personale. L’obiettivo è fare chiarezza il più presto possibile, anche perché un silenzio su tutta la vicenda di figli e parenti assunti nelle ex municipalizzate potrebbe essere visto come un tentativo di insabbiamento. Questo il sindaco non lo vuole e ha incaricato il suo capo di gabinetto e il direttore generale di spulciare tutti i casi con l’intenzione, una volta conclusa la ricerca, di rendere pubblici i risultati.
      «Lo faccio - ha detto Orsoni - a tutela di tutti i dipendenti delle società».
      Stamattina, in giunta, l’assessore alle Attività produttive Antonio Paruzzolo porterà le prime delibere sul riordino delle società partecipate. La parte in questione riguarda proprio mobilità e trasporti, perché sono imminenti le gare per l’affidamento del servizio e le attuali concessionarie devono essere messe nelle condizioni di essere competitive.

Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,

«Se è vero che ho una figlia che lavora in Vela? Ma dirò di più: in azienda io avevo anche il nonno, era fonditore nel cantiere navale Giudecca. E pure uno zio, che faceva il bigliettaio nell’Acnil. Poi in Acnil, che adesso si chiama Actv, ci sono entrato io vincendo un concorso. E adesso ci lavora mia figlia, che è laureata, è stata sei anni in Inghilterra, ha fatto tre stagioni da precaria in Vela ed è riuscita a passare la selezione». Parla Giampietro Francescon, pensionato dell’Actv, ex sindacalista della Cgil e poi dei Cobas («Credo di essere un caso unico in tutta Italia - sorride - pur avendo la tessera dell’Rdb l’Actv ha corso questo rischio e sono diventato capo-area»), impegnato in politica con il Pdci e la Federazione della sinistra, già presidente della Municipalità di Mestre. Francescon non si scompone degli intrecci parentali in Actv e nelle sue collegate: «Se si cerca in tutte le aziende del Comune, per non dire della stessa Ca’ Farsetti, è scontato che si trovino padri e figli e mogli e parenti. Avere tre Busetto o qualche riga di Vianello in Actv non è certo uno scandalo». Qualche perplessità, invece, Francescon la riserva alla scelta di Actv di assumere come consulenti dipendenti andati in pensione, una prassi che il presidente di Actv Marcello Panettoni ha fatto cessare da quest’anno a causa delle ristrettezze economiche. «Questo è un elemento che meriterebbe di essere discusso - dice Francescon - La vicenda degli incarichi ai pensionati è andata avanti per anni. E così si portavano via posti di lavoro ai giovani. Dicono che serviva per l’affiancamento? Beh, l’avvicendamento lo si poteva far fare prima di andare in pensione».
      Quanto alle assunzioni, il meccanismo delle selezioni è quello tipico delle società per azioni, anche se Actv di fatto è una spa pubblica. «Non esiste una parentopoli in Actv - dice Francescon - ma è chiaro che la spa consente alla dirigenza di essere più disinvolta nelle assunzioni, anche se l’azienda si para le spalle con lo psicologo. Sono i meccanismi che vanno normati, la verifica va fatta sui titoli che hanno le persone da assumere».
      Al.Va.

 

 

AL VERTICE
Il sindaco Giorgio Orsoni, insieme all’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo e al presidente di Actv Marcello Panettoni

PARENTOPOLI

«Pochi casi, tra l’Atac di Roma e Venezia non c’è alcuna affinità»

Alda Vanzan Il Gazzettino, Domenica 9 Gennaio 2011,

 

RIVOLUZIONE - La «rivoluzione» delle società partecipate è in arrivo. A partire da Actv, Vela, Pmv, Asm. Un riassetto che vedrà «ridurre gli incarichi di vertice», ma che porterà anche all’eliminazione dei doppi e tripli incarichi all’interno delle stesse aziende. Lo annuncia il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, che già domani vedrà l’assessore alle Partecipazioni societarie Antonio Paruzzolo, per definire il piano. Ma il sindaco puntualizza: l’ultima polemica di Actv, quella su "parentopoli", non c’entra niente con questa «rivoluzione» societaria. 

Il Gazzettino, Domenica 9 Gennaio 2011,

La «rivoluzione» delle società partecipate è in arrivo. A partire da Actv, Vela, Pmv, Asm. Un riassetto che vedrà «ridurre gli incarichi di vertice», ma che porterà anche all’eliminazione dei doppi e tripli incarichi all’interno delle stesse aziende. Lo annuncia il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, che già domani vedrà l’assessore alle Partecipazioni societarie Antonio Paruzzolo, per definire il piano. Orsoni l’aveva annunciato in campagna elettorale, quando si parlò di tagli delle indennità ma anche di accumulo di incarichi (il presidente di Actv Marcello Panettoni, ad esempio, è pure direttore auditing della stessa azienda). Ma il sindaco puntualizza: l’ultima polemica di Actv, quella su "parentopoli", non c’entra niente con questa «rivoluzione» societaria. Semmai è una polemica che l’ha seccato: «A livello nazionale i giornali cominciano a fare il parallelo Alemanno-Orsoni, ma non c’è nessun parallelo: qui, su qualche migliaio di dipendenti, sono stati tirati fuori pochissimi episodi di parentele: anche ammesso che si tratti di assunzioni irregolari, ma mi si dice che non è così, sarebbe comunque un numero irrilevante».
      La stampa nazionale, però, ha rilanciato la "parentopoli" veneziana rivelata dal Gazzettino ed è così che, dopo aver rilasciato questa intervista, Orsoni fa diffondere una nota: «Convocherò urgentemente i vertici delle società del trasporto pubblico, Actv, Asm, Vela e Pmv e sarà immediatamente avviata una verifica non solo su queste, ma su tutte le società partecipate del Comune di Venezia per comprendere se siano state rispettate le norme che prevedono, tra l’altro, l’adozione di un codice etico nelle assunzioni in aziende e la conseguente verifica se questo sia stato o meno rispettato. Va premesso e sottolineato comunque che le stesse notizie di stampa fanno riferimento ad episodi che risalgono ad oltre un paio di anni fa e che a tutt’oggi non risultano denunciate irregolarità nelle procedure di assunzione».
      Sindaco Orsoni, in campagna elettorale disse che avrebbe messo le mani sulle società partecipate e sui doppi e tripli incarichi, ma non ha ancora fatto niente.
      «Sono passati poco più di otto mesi dal mio insediamento, ma assicuro che una prime cose che faremo sarà la razionalizzazione delle società partecipate dal Comune, a partire da quelle dei trasporti. Quando ho fatto le nomine, poco tempo fa, ha sostanzialmente confermato tutti perché avevo in mente una piccola rivoluzione. E sarà con quella che verranno ridiscussi anche gli incarichi di vertice e dirigenziali».
      Ci saranno tagli?
      «Se fai una fusione o una scissione e ti ritrovi con due o tre direttori, è chiaro che qualcuno salta. Non sto dicendo che manderò via o questo o quell’altro, ma è chiaro che verrà rivisto tutto».
      Quando?
      «Giusto ieri l’assessore Paruzzolo mi ha detto di avere pronto il progetto, me lo illustrerà la prossima settimana e ne parleremo insieme all’assessore Bergamo».
      Actv, Vela, Pmv e Asm diventeranno un’unica società?
      «Abbiamo ragionato su varie ipotesi anche in relazione alle future gare per la regolamentazione dei servizi pubblici. Comunque, sì, le aziende coinvolte sono Actv, Vela, Pmv e Asm».
      In questa "rivoluzione" cadranno anche i doppi incarichi? Sembrano scatole cinesi: dirigenti che stanno in un’azienda controllata dal Comune ma che poi si ritrovano anche anche in altre società collegate.
      «Sì, metteremo mano anche ai doppi e tripli incarichi».
      Il direttore di Actv, Panettoni, ha deciso che dal 1° gennaio scorso non saranno più rinnovati i contratti di consulenza a quei dipendenti che erano andati in pensione e che erano stati ripresi in azienda come "esterni". La motivazione è economica: non ci sono più risorse. Ma il fenomeno riguarda anche altre società comunali, non solo Actv. Lei cosa pensa di questa prassi di assumere i pensionati e di non far spazio ai giovani?
      «Posso immaginare che ci siano dei casi particolari, ma in linea di principio ritengo sbagliato mantenere in azienda chi va in pensione senza fare posto a dei giovani».

Il Gazzettino, Domenica 9 Gennaio 2011,

 

(G.P.B.) «Ho chiesto una relazione alle aziende interessate al fatto». L’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo, pur definendo una "bolla di sapone" la vicenda di parentopoli, ha comunque chiesto i documenti ufficiali ai responsabili di Actv, Asm e Pmv. La documentazione servirà poi a lui e al sindaco per fare piena luce, in modo raccordato, sulla vicenda. «Voglio avere i numeri esatti del fenomeno, voglio quindi conoscere nel dettaglio i criteri di assunzione e come sono andate le eventuali promozioni - spiega Bergamo - Una volta che avrò ottenuto tutte le relazioni convocherò una conferenza stampa nel corso della quale illustrerò a che punto è la situazione nel nostro Comune». Detto questo va anche precisato che l’assessore Bergamo rimane un po’ scettico sull’intera vicenda. «Anche perchè, per ipotesi - dice l’assessore - potrebbero esserci delle persone che sono state indicate come "favorite" e non sono parenti. Ma c’è di più. Se un parente di un dipendente ha i requisiti per partecipare ad un concorso per quale motivo dovrebbe essere escluso? In ogni caso se le cose sono come quelle riportate sui giornali mi sembra che siamo ad un livello fisiologico. E non dimentichiamo che stiamo parlando sempre di incarichi minori».
 

 

INCHIESTA Emergono altri casi: cinque fratelli "sistemati" dal padre in azienda

Parentopoli scuote Actv

Le rivelazioni sulle assunzioni di coniugi e figli provocano un terremoto

In Actv con tutti e 5 i figli


Il Gazzettino Giovedì 6 Gennaio 2011,

Un terremoto. Le rivelazioni dei parenti di dirigenti e sindacalisti assunti in Actv, Vela e Asm ieri hanno movimentato la giornata lavorativa nelle società. L’impressione è che si sia tolto il coperchio su un fenomeno di cui tanti erano a conoscenza. Al punto che, come una catena di Sant’Antonio, sono fioccati nuovi casi e nuove storie. Come quella del dipendente che sarebbe riuscito a far assumere tutti i suoi cinque figli tra Actv e Vela. Un record.
      Ieri, in Actv e Vela, pare che alcuni dei chiamati in causa nell’ambito delle "assunzioni in famiglia" si siano mostrati seccati non per essere stati scoperti, ma perché altre persone non erano state nominate. Per questo, le segnalazioni e le storie aumentano. 
      L’AUTISTA IN SUBAPPALTO - Desiderio Nonnato guida le corriere di Actv. Ma, come tanti altri autisti, non è un dipendente di Actv. Alcune corse dell’azienda dei trasporti pubblici sono effettuate in "subaffidamento" dalla Nordest Mobility, società di Marghera con una sessantina di autisti. Gli utenti che salgono sul pullman non possono sapere se l’autista è un dipendente di Actv o di Nordest Mobility. Lo sanno, ovviamente, gli autisti, la cui busta paga, peraltro, è sensibilmente diversa. Un esempio: il buono pasto di un dipendente Actv è di 9 euro, quello di un autista di Nordest Mobility è di 3,50 euro. Va da sé che gli autisti di Nordest Mobility cerchino di cambiare "padrone" e di passare alle dipendenze di Actv. Solo che non è facile. «Se non conosci qualcuno, è praticamente impossibile», dice Desidero Nonnato, di Cavarzere, dipendente di Nordest Mobility che guida le corriere di Actv. Nonnato ha partecipato a una selezione di Actv nel ’90: «Risultai idoneo, ma non mi chiamarono mai». Quando la municipalizzata si trasformò in spa, ci furono altre due selezioni. Nonnato partecipò ad entrambe e in entrambe risultò non idoneo. «La commissione esaminatrice era composta da dirigenti di Actv più una psicologa. La prova scritta era un test psico-attidudinale con oltre 500 domande, compresi disegni geometrici e quant’altro. La prova orale era divisa in due parti: una di gruppo e una individuale. Nessuna prova di guida dei mezzi». Quando il "non idoneo" Nonnato chiese di vedere i propri test, giusto per capire se e dove aveva sbagliato, gli dissero che non era possibile. Si rivolse allora al difensore civico regionale il quale intimò ad Actv l’accesso agli atti. «Ma mi diedero solo l’esito dell’esame da cui risultava il giudizio di non idoneo. Il mio test non me l’hanno neanche fatto vedere, mi venne detto che tutti i test vengono distrutti. Quindi non ho mai potuto sapere quali domande ho sbagliato». La convinzione di Nonnato è che i test servano a poco: «È risaputo che se sei "figlio di" hai più possibilità. E i nomi che avete scritto sul Gazzettino non sono neanche tutti, ce ne sono molti altri di figli di sindacalisti eccetera assunti da Actv». Il paradosso è che Nonnato non è diventato un autista Actv perché Actv l’ha "bocciato", ma guida le corriere di Actv.
      CATEGORIE PROTETTE - Anche il "figlio di..." può rimanere fuori dal giro delle assunzioni, e restare per anni nel limbo anche se appartenente ad una di quelle categorie protette per le quali le grandi società hanno l’obbligo di assumerne una quota. Questa è la storia di Roberto, un ragazzo iscritto alle categorie protette, nonché in mobilità per la chiusura di un’azienda a Murano che da tre anni a questa parte pur essendo iscritto alle liste speciali non riesce ad essere assunto all’Actv. «Eppure - racconta il consigliere comunale del Pdl, Renato Boraso - ho scoperto che questo ragazzo era figlio di ex dipendente, ma allora mi chiedo quale sono i titoli abilitativi specifici per superare le selezioni?».
      LA GEOGRAFIA NEL CONCORSO - Da quasi tutti i sindacati e da varie forze politiche arriva l’invito a chiarire le modalità di selezione del personale. Racconta Giampiero Antonini, segretario di Rdb-Cub: «Anche in questi giorni si sta svolgendo un concorso per tecnici di officina per i bus, il cui svolgimento è affidato ad un’azienda esterna. Dovrebbero chiedere ai candidati anche come funziona l’impianto elettrico di un motore o di un mezzo moderno. Invece si sentono chiedere nozioni di geografia e di cultura generale. In questo modo - denuncia - è facile confezionare l’abitino su misura per il candidato ideale».
     

 

I COMMENTI

Dai politici una tirata d’orecchi
«Più chiarezza nei concorsi»

Valter Vanni: «Un episodio di lotta politica per distrarre
da quanto accade a Roma». Boraso: «Commissariare
»


Il Gazzettino, Giovedì 6 Gennaio 2011,

(m.f.) Chiarezza e trasparenza. Questo chiedono, anche se con modalità e toni diversi, gli esponenti politici e sindacali interpellati sulla vicenda. Il fatto che le società partecipate, a causa di singoli episodi, possano essere scambiate come un luogo in cui possono trovare il "posto" amici e parenti non piace proprio a nessuno.
      «Lo vedo come un episodio di lotta politica degenerata - commenta Valter Vanni, ex presidente di Actv - un tentativo di distrazione dallo scandalo vero e proprio che è avvenuto con l’Atac a Roma. Un conto è però che la direzione venga infarcita di amici degli amici, un conto è che figli di lavoratori facciano il concorso e vengano assunti con procedure regolari ai livelli di marinaio. Certo bisogna fare in modo che non ci sia nemmeno il sospetto».
      Dello stesso avviso Beppe Caccia (In Comune): «Le coincidenze denunciate dal sindacato Usb meritano un doveroso chiarimento nel segno della massima trasparenza. Voglio però sottolineare una differenza di non poco conto con il vero e proprio scandalo delle centinaia di assunzioni clientelari esploso nelle aziende del Comune di Roma. A differenza di Roma, qui è dunque possibile verificare se, nei singoli casi denunciati, queste procedure siano state correttamente seguite. Lo si faccia con tempestività». «Quando accadde una cosa simile con Arti - aggiunge Alberto Mazzonetto (Lega) l’amministrazione non verificò nulla. Temo pertanto che anche in questo caso tutto rimanga come prima. Esistono un assessore ed esistono dei dirigenti: devono rispondere sul perché il Comune non è in grado di controllare le sue società».
      Per il capogruppo del Pd Claudio Borghello permane una perplessità di fondo. «Senza fare di tutta l’erba un fascio - dice - si chiede ad Actv di essere trasparente e di chiarire come avvengono le assunzioni e con quale metodo. Sono fiducioso che si possa fugare ogni dubbio».
      Dello stesso avviso il vicepresidente della Provincia, Mario Dalla Tor: «Chiederemo che l’azienda faccia selezioni il più trasparenti possibile e non creare queste situazioni».
      Marco Gavagnin (lista Cinquestelle): «Il sospetto è che la cosa fosse risaputa. Bisogna uscire da questa cappa di omertà. Chi sa qualcosa lo dica, in modo da chiudere con queste logiche».
      Sulla vicenda Sebastiano Costalonga (Pdl) ha annunciato un’interrogazione mentre il collega Renato Boraso attacca: «Sindaco Orsoni, la invito a commissariare immediatamente l’azienda, revocando tutto il Consiglio di Amministrazione».
      «Come Ugl - spiega il segretario Enea Passino - abbiamo sempre contestato le modalità di selezione del personale. E contestiamo anche le risposte del presidente, che sono futili giustificazioni. Gli chiederò per iscritto spiegazioni dettagliate su singoli casi e se non risponderà faremo esposto alla Procura».
      Giampietro Antonini (Usb): «Basta con l’uso del trasporto pubblico come mezzo per premiare parenti e amici e per dare ai dirigenti una serie di doppi incarichi».

 


 

Venezia. Aziende pubbliche: assunti figli,
mogli e parenti di sindacalisti e dirigenti

Sindacato denuncia la "parentopoli" in Actv, Vela e Asm:
«Meritocrazia ereditaria». Il presidente Panettoni minimizza

 
Il Gazzettino, Mercoledì 5 Gennaio 2011, Alda Vanzan
 
Actv, azienda di trasporti e pure di "cuori". Nel senso di mogli, mariti, fidanzati, figli, figlie. Un intreccio di parentele e affinità che spesso passa anche attraverso la stessa militanza politica e sindacale. Il sindacato autonomo Usb (si veda l’articolo a lato) ha denunciato il fenomeno parlando di «meritocrazia ereditaria» e «appartenenza politico/sindacale». Marcello Panettoni, che di Actv è presidente, minimizza: «In una grande azienda con tremila dipendenti può capitare che ci siano parenti». Soprattutto "figli di"? «Da noi non si fanno chiamate dirette, tutte le assunzioni avvengono tramite selezioni, ci avvaliamo anche di una società esterna per i test psico-attitudinali». Una cosa è certa: in Actv non c’è alcun parente del presidente Panettoni. Ma ci sono parenti di funzionari, di sindacalisti, di dirigenti con tessera di partito in tasca o simpatie esplicite (Pd, molto spesso). In Actv come in Vela. Senza escludere Asm. In pratica l’intero settore della mobilità urbana di Venezia.
      I casi più noti? Il segretario dei trasporti della Cgil, Mauro Vitturi, ha la moglie che lavora in Actv. Marino De Terlizzi, della segreteria trasporti Cisl, ha la moglie che lavora in Asm. Il direttore della navigazione di Actv, Marino Fontanella, ha un figlio che lavora in Vela. Il capo area di Actv Gianluca Cuzzolin ha la moglie che è diventata capo area di Actv: «Vero - puntualizzano in azienda - La signora ha partecipato a una regolare selezione che ha vinto per curriculum e competenza. Andava forse penalizzata perché è la "moglie di"?». Il figlio di Maurizio Mandricardo, capo area del cantiere nonché coordinatore del circolo Mobilità e Trasporti del Pd, è stato assunto da Actv come marinaio. Anche in questo caso, spiegano all’Actv, c’è stata una regolare selezione. Il figlio del capo area dell’automobilistico di Actv Paolo Dalle Carbonare è stato assunto in Vela: l’azienda che si occupa della commercializzazione dei biglietti del trasporto pubblico ha fatto una selezione interna per due posti e l’ha allargata anche ai contrattisti a termine. Mezza dozzina, secondo quanto riferisce Actv (la cui direzione del personale segue anche il personale di Vela) i contrattisti a termine che hanno partecipato al bando: l’unico tra questi a passare l’esame è stato il figlio di Dalle Carbonare. Il funzionario della navigazione di Actv, Ulisse Famulari, ha un figlio che fa il marinaio in Actv. Il funzionario dell’automobilistico di Actv, Marco Famulari, fratello di Ulisse, ha un figlio che fa il comandante nella navigazione in Actv. Il funzionario dell’automobilistico Armando Rigobianco (ora in pensione, ma ha un incarico temporaneo per il cosiddetto "affiancamento" di chi prenderà il suo posto) ha il figlio che fa l’autista di Actv. Poi c’è l’ex marinaia Angela Montanariello, passata dai vaporetti alla segreteria del direttore auditing Marcello Panettoni: «L’ufficio auditing aveva tre persone, una se n’è andata, così abbiamo fatto una ricognizione interna tra chi stava in azienda e Montanariello aveva i titoli».
      Poi ci sono casi di parenti e affini sui quali i vertici di Actv escludono "collegamenti" di sorta. Ad esempio: è vero che il direttore del servizio automobilistico di Actv, Elio Zaggia, ha il cognato, Luca Tagliapietra, che è diventato funzionario; ma, spiega il direttore del Personale di Actv, Bassini, tra i due non c’è alcuna relazione perché «Tagliapietra era in Actv ben prima che Zaggia diventasse capo dell’automobilistico». Idem per Andrea Conte, che lavora alla manutenzione di Actv ed è figlio di Maurizio Conte, l’ingegnere padovano scelto prima da Pmv come consulente e poi da Actv per seguire la fase operativa delle corse del tram a Mestre: «Andrea Conte è entrato in azienda prima che entrassimo in relazione con Antonio Conte». E lo stesso dicasi per Andrea Zorzi, funzionario di Actv: il fatto che sia cognato del consigliere di amministrazione di Actv, Paolo Bonafè, spiegano in azienda, non c’entra niente, Bonafè nel Cda ancora non c’era.
      In questo intreccio di dipendenti-parenti con sensibilità vicine al Pd, alla Cgil e alla Cisl, non manca l’aneddoto del padre che è stato l’esaminatore del figlio. Ad Actv non risulta, in azienda ne parlano un po’ tutti. (Ps: il padre è andato in pensione, il giovanotto è stato assunto).

 

La denuncia dell’Usb: «Meritocrazia ereditaria»
 
In un durissimo documento, l’Usb (Unione Sindacale di Base) di Venezia denuncia «politiche clientelari» in Actv e Vela: «A differenza della Prima Repubblica dove l’uso del clientelismo politico e sindacale lasciava comunque spazio anche alla vera professionalità, oggi siamo arrivati all’abuso di questi sistemi che hanno raggiunto livelli massimi di sfacciataggine allo scopo di privilegiare quella che si può definire la "meritocrazia ereditaria o appartenenza politico/sindacale"».
      L’Usb denuncia «assunzioni pilotate di figli, nipoti, amici e conoscenti», «raccomandazioni per turni agevolati», «delegati sindacali che senza alcun pudore avvicinano colleghi promettendo mari e monti in cambio di tessera di iscrizione».
      Nel documento l’Usb chiede inoltre l’abbandono delle politiche sulla privatizzazione ed esternalizzazione, parla della chiusura delle biglietterie e chiede che venga riscritto «il vergognoso accordo del 19 settembre 2005 sul trattamento di malattia che penalizza le lunghe degenze».

 
 

VELA 

Zattere, San Tomà, Arsenale, Ca d’Oro:
i bigliettai sostituiti dalle macchinette 

Il Gazzettino, Domenica 16 Gennaio 2011,

Emettitrici automatiche di biglietti nei pontili di Zattere e Arsenale saranno attive da martedì 18, a Ca’ d’Oro e San Tomà da giovedì 20 al posto delle quattro biglietterie definitivamente chiuse dall’inizio dell’anno, che seguono il destino della postazione di San Marcuola. La decisione di Vela spa, «avvallata - secondo l’azienda - da Cgil, Cisl e Uil, rientra nel piano industriale Actv per rendere più semplice l'acquisto dei titoli di viaggio e nel progetto di assunzione di 30 dipendenti precari». Ma ci sono anche voci fuori dal coro. «Non c’è chiarezza nei bilanci - tuona Gianni Carraro, segretario regionale Uil Trasporti - si parla sempre di introiti di Vela, mai di biglietti venduti e di passeggeri trasportati. Non credo ai dati sull’evasione forniti da Actv, sono convinto che molti siano in difficoltà con le macchinette elettroniche e alla fine non facciano il biglietto. Almeno in occasioni di affollamento, ad esempio Capodanno, Carnevale o nei grandi eventi. Una volta alcune biglietterie erano aperte anche fino alle 23, con turni rinforzati nelle feste, possibile che oggi si continuino a chiudere gli sportelli proprio in giorni cruciali? Come si fa a fare utili senza vendere biglietti?». Nei giorni scorsi Vela aveva replicato sostenendo che il numero di lavoratori è rimasto uguale al 1999 a fronte di un consistente aumento degli incassi. «Il numero di lavoratori sarà anche rimasto lo stesso, ma poi tutti finiscono negli uffici. È ora di tornare agli sportelli a vendere i biglietti». Dello stesso tenore Usb, che sostiene come Vela autorizzi la concorrenza a se stessa, indirizzando i clienti alle tabaccherie, che guadagnano decine di migliaia di euro all’anno di provvigione. «Senza contare che Vela si trova in carenza di organico di almeno una decina di persone allo sportello per garantire la copertura dei servizi essenziali - sostiene Usb - senza tener conto di emergenze come malattie. Il progetto di chiusura delle biglietterie è quindi più tagliato sulle esigenze di gestione del personale, per anni precario, piuttosto che sulle esigenze di servizio all’utente e quindi con l’ottica dell’incasso maggiore»
      Raffaella Vittadello

 
 
La nuova Venezia 27 dicembre 2010

 

Actv chiude le biglietterie

Dal primo gennaio stop a Ca' d'Oro, Zattere, San Tomà, Arsenale

di Alberto Vitucci  L'Actv è in difficoltà, le entrate calano. E l'azienda decide di chiudere le biglietterie rimaste. Una circolare a sorpresa, nei giorni delle feste, inviata agli addetti ai lavori e ai «partner commerciali». E il gioco è fatto. «A partire dal primo gennaio», informa la direzione di Velaspa, società di Actv, «le biglietterie HelloVenezia di Ca' d'Oro, San Tomà, Zattere, Arsenale saranno definitivamente chiuse».  Seguono il destino di altre biglietterie importanti, come quella di San Marcuola e tutte le fermate della linea 1, dove i punti vendita ormai sono deserti. «Come si fa a fare utili se non si vendono i biglietti?» si chiede qualcuno a Ca' Farsetti. Actv e Vela replicano dicendo che da metà gennaio saranno installate negli approdi le emttitrici automatiche. Ma non sarà la stessa cosa. I tempi dei biglietti automatici sono più lunghi delle operazioni allo sportello. Spesso le macchinette sono fuori uso - è successo spesso quest'estate a San Zaccaria e al Lido nei giorni di massimo afflusso - oppure non funzionano. L'altro giorno a San Marcuola era impossibile inserire le monete per il pagamento. Banconote o niente. Non vengono nemmeno stampati i singoli biglietti di corsa semplice, bisogna per forza caricarli sulla tessera Imob. Poi comincia il percorso a ostacoli per vidimarne più di uno alla macchinetta. Risultato, molti passeggeri salgono senza il titolo di viaggio. Un'evasione che non sempre viene scoperta e compare nelle classifiche.  «Con le biglietterie automatiche si eviteranno ammanchi, sempre più frequenti nelle casse delle biglietterie», si dice all'azienda di trasporto.  Ma se negli imbarcaderi principali (piazzale Roma, Lido, Ferrovia, Rialto, San Marco, le macchinette potrebbero funzionare da supporto alle affollate biglietterie, come succede nel resto del mondo, nei pontili dove sostituiranno completamente gli operatori qualche problema è possibile. Una situazione che insieme a quella del Tronchetto è sotto osservazione da parte del Comune e dell'assessorato alla Mobilità guidato da Ugo Bergamo. Perché l'obiettivo è quello di far funzionare meglio l'azienda di trasporto e aumentarne gli incassi e dunque gli utili per il suo principale azionista, il Comune.  Intanto da Roma arriva una buona notizia. Il governo ha firmato con la Conferenza delle Regioni un accordo perché i fondi nazionali del trasporto non siano diminuiti. Alle aziende di trasporto locali sarà garantito un fondo integrativo di 400 milioni di euro contro i 211 del 2009, di cui 36 (il 9 per cento) arriveranno in Veneto.  Il documento porta la firma dei ministri Calderoli e Fitto e del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani.  Rientra dunque l'allarme lanciato nei giorni scorsi dal presidente di Actv Marcello Panettoni, che temeva una riduzione del 25 per cento delle risorse destinate al trasporto. Taglio che avrebbe determinato il fallimento. Ad Actv dovrebbero essere garantiti i fondi dell'anno scorso.

Bigliettaio ACNIL nel 1934

Biglietteria automatica 2010

 

Il gazzettino Venerdì 22 Ottobre 2010,
Era considerato un incontro di routine, quello tra il presidente di Actv Panettoni, il sindaco Orsoni, il vicesindaco Simionato, l’assessore alle Società Partecipate Paruzzolo. In realtà sono emersi molti dei dilemmi legati al bilancio e alle società partecipate di Actv. «Il tempo delle analisi è finito - ha commentato l’assessore Antonio Paruzzolo - ora bisogna intervenire con la cura, per raggiungere la massima efficienza e ridurre i costi, in vista delle gare sul trasporto pubblico. Fatto salvo che il personale non si tocca e che i servizi non si riducono se non in caso estremo, bisogna che ogni azienda recuperi la sua mission». Il riferimento è ad Actv, Vela, Asm, Pmv. «Non si capisce perché una società che gestisce i parcheggi come Asm si occupi della realizzazione del tunnel per il garage di Piazzale Roma - commenta l’assessore - eppure Asm ha ottenuto l’incarico dal Comune, non l’ha rubato di notte. Ci sono troppe duplicazioni, basti pensare a Vela per Actv o a Pmv». Che risultati ha prodotto la creazione di società? «Si può dire hanno portato all’aumento dei costi, ma anche no: riparare qualcosa costa sempre uguale. Se lo fa Actv costa tot, se lo fa Pmv costa sempre tot, ma intanto chi prima lo faceva in Actv ora che cosa fa? Dipende dall’ottica» Senza polemica sui consigli di amministrazione. «Dalla prossima settimana - conclude Paruzzolo - porterò in giunta una serie di delibere, con piani specifici: qui entra la politica per scegliere le alternative, ma non ci sono mille soluzioni». Una buona notizia l’ha portata Panettoni: le catastrofiche previsioni dei tagli di bilancio ipotizzate mesi fa sono ora ridimensionate, «perché sarà concesso alle Regioni di utilizzare i fondi fas, quelli destinati dal Governo alle aree sottoutilizzate per finanziare i Trasporti quindi i tagli alle aziende potrebbero non essere così drammatici». Dal machete alla forbicina per unghie, insomma, ma incombe la spada di damocle delle gare d’appalto
      Raffaella Vittadello

 
Marcello Panettoni Presidente di ACTV, l'azienda di trasporti veneziana
 
Il Gazzettino 23 luglio 2010

 

Quattordici controllate, cinque collegate, tredici partecipazioni di minoranza. Più un sottobosco di controllate delle controllate e partecipate delle partecipate (solo Veritas, per dire, ne ha undici e Actv cinque). 
      È il "mare magnum" delle società del Comune, con una pletora di amministratori e consiglieri, circa 180 solo in quelle a partecipazione diretta. E un moltiplicarsi di gettoni e compensi che ora sono all’attenzione della nuova amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Orsoni. Il quale ha già fatto capire di voler accorpare, tagliare, ridurre gli sprechi, razionalizzare. E probabilmente se ne parlerà già oggi in Giunta. 
      Perché spesso ci sono società "figlie" che incidono negli stessi ambiti delle società "madri", finendo per entrare in concorrenza. È il caso, ad esempio, delle società controllate da Actv, come La Linea spa, Vebnice by boat o Alilaguna: tutte si occupano di trasporto pubblico, un settore che, specie in centro storico, vale molto.
      Ma è sulla moltiplicazione delle poltrone che il Comune andrà a incidere. Anche perché, a premere, c’è il consiglio comunale. I consiglieri del Pdl Sebastiano Costalonga e Marta Locatelli hanno già presentato un’interpellanza e una mozione per chiedere di eliminare i doppi incrichi. E anche la lista In Comune sta lavorando su questo fronte. 
      Un caso su tutti, citato nell’interpellanza Locatelli-Costalonga, riguarda ad esempio Claudio Orazio, sindaco di Cavallino-Treporti e vicepresidente di Insula. «Un doppio ruolo inopportuno - sostengono i due consiglieri del Pdl - tanto più che il Comune di Cavallino è in contenzioso con quello di Venezia per la spartizione dei beni dopo la separazione».
      E poi ci sono gli incarichi multipli in Actv, dove spiccano quelli del presidente Marcello Panettoni e del direttore generale Maurizio Castagna. Panettoni siede in cinque cda, anche se percepisce compensi solo per due incarichi: 54mila euro lordi l’anno come presidente di Actv (secondo i dati forniti dall’azienda, mentre sono 60.135,77 secondo quanto pubblicato dal Comune...) e 106mila come direttore auditing della stessa azienda. Per uno stipendio netto mensile di circa 7.800 euro al mese. In più, ma qui il Comune non c’entra, Panettoni è anche presidente di Asstra, l’associazione nazionale delle aziende di trasporto. Castagna invece, siede in tre cda oltre alla sua carica di direttore generale, che è comunque quella che gli garantisce di che vivere, con 7.600 euro al mese netti. Ai quali però va aggiunto il premio di risultato che può arrivare al 20 per cento del totale lordo anno. Quindi altri 45mila euro lordi l’anno, più o meno 4mila euro lordi al mese. Nella famiglia Actv c’è anche il consigliere comunale Luigi Giordani, che come consigliere di Vela ha un compenso di 12mila euro lordi annui. 
      Gli altri doppi incarichi sono riportati nella tabella in alto. Si tratta solo di quelli remunerati, perché ad esempio nelle società controllate di Veritas siede più di un consigliere dell’azienda "madre" che ha rinunciato al compenso, scegliendo quello già percepito in Veritas. È il caso ad esempio del consigliere delegato Andrea Razzini (che nel 2010 ha rinunciato all’indennità di risultato di 20mila euro per il 2010), che siede anche nel cda di Veneziana Navigazione assieme all’altro consigliere di Veritas Renzo Favaretto. O di Alberto Ferro e Angelo Ghezzo, che rinunciano rispettivamente ai 24mila e ai 30mila euro lordi come presidente e vicepresidente e consigliere delegato di Vetrital Servizi, e pure ai 18mila e ai 24mila euro come presidente e vice di Ecopiave srl. Ferro comunque può contare sui 18mila euro lordi di consigliere Veritas (oltre a Iva e contributi previdenziali), a cui si aggiungono, nel 2010, 20mila euro di indennità di risultato e i 40mila per incarichi speciali (per un totale di 78mila euro). Altri doppi incarichi pagati con un solo compenso riguardano Aldo Bello (consigliere di Venezia Spiagge e di Invenice), Giuseppe Favaretto (consigliere di Venezia Riciclo e di Mive srl, società partecipate da Veritas) e Vladimiro Agostini, che rinuncia ai 18mila euro di presidente della Mogliano Ambiente per il compenso da presidente di Veritas. In tutto questo giro di cariche e soldi, una curiosità: solo un consigliere di amministrazione nel 2010 ha pensato di devolvere in beneficienza il suo gettone di presenza di 300 euro. Si tratta di Giampaolo Pighin, consigliere decaduto della Immobiliare veneziana. Chapeau.
Davide Scalzotto

 


 

 

 

 

 

: penzo.gilberto