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Regata Storica 2009

 
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  Voga e regate
 
   
   
   
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

La regina "Corsaro"             
 

Ogni anno quando rivedo la registrazione delle ben due ore di diretta Rai sulla Regata Storica di Venezia vengo preso dallo stesso senso di sconforto e di impotente rabbia per l’infima qualità delle riprese, per le inesattezze e i luoghi comuni sciorinati nei commenti e per l’immagine stereotipata di una Venezia da cartolina riproposta fino alla nausea. Anche il sottofondo musicale è sempre scelto fra le più trite e lise partiture rococò, meglio se arrangiate nella fastidiosa versione roccheggiante tipo Rondò Veneziano. 

Sembra che un regista sadico si diverta a staccare le telecamere proprio nei momenti più salienti delle regate: sorteggio del “numero d’acqua”, posizionamento dei cordino, partenze, sorpassi, arrivi, “impassi”. Appena il regista sente levarsi il brusio del pubblico o la voce dello speaker farsi più concitata, segno che sta succedendo qualcosa di importante nella sfida, egli opta per erranti panoramiche su un Canal Grande sempre più deserto, zoomate da guardone sulle finestre dei VIP nei palazzi di fronte, interviste al grande ministro Brunetta o al potente di turno. Quando qualcuno finalmente gli segnala che si sta svolgendo una competizione, ritorna malvolentieri sui protagonisti che nel frattempo sono già arrivati da un pezzo o si sono presi a remate in testa o, come in questa edizione, l’equipaggio favorito è finito in acqua.

 Come ormai tutti sanno la cavata (è questo il suo nome tecnico) è la parte più importante della competizione che si svolge nel Bacino di San Marco fra i Giardini napoleonici e la punta della Dogana da Mar. In questo tratto gli equipaggi danno il massimo sforzo consci che chi entra per primo in Canal Grande difficilmente potrà essere superato, infatti, salvo rarissime eccezioni, la parte restante della regata è solo una sfilata di barche in fila indiana. Questa è anche l’unica parte veramente sportiva, se vogliamo, della gara in quanto ogni equipaggio deve rimanere dentro la propria corsia e non ci posso essere scorrettezze di sorta.

 Ebbene la Rai ogni anno, segue questo vitale segmento con una telecamera piazzata a bordo di un motoscafo che deve arrancare rimando in fondo al corteo, quindi le riprese sono mosse, falsate dalla prospettiva e totalmente inservibili. Mi chiedo se sia troppo difficile o dispendioso piazzare una telecamera su un palazzo prospiciente la Riva o sul campanile di San Giorgio in modo da dominare la scena dall’alto?

 E mi chiedo ancora: quanto potrebbe costare alla Raiset il noleggio di poche mini telecamere da piazzare a bordo almeno dei gondolini per riprendere i vogatori stravolti dallo sforzo, udire i comandi del poppiere e gli incitamenti del pubblico, controllare la barca degli inseguitori che si sta facendo sempre più vicina con il ferro che punta minaccioso alla poppa?

 Ormai questo tipo di tecnologia rende coinvolgenti qualsiasi tipo di sport, portando lo spettatore “dentro” l’avvenimento. Sapienti inquadrature multiple di telecamere piazzate strategicamente possono rendere avvincenti anche sport antitelevisivi per eccellenza a causa delle loro pause “eterne”, tanto che anche una gara di scacchi, di poker o di vela diventano affascinanti anche per un pubblico non specialistico.  

 Per quanto riguarda poi la telecronaca, nonostante il mutare degli speaker il risultato non cambia, se si esclude l’ottimo Alberto Vitucci - l’enciclopedia vivente della voga - essa è caratterizzata dal rosario dei soliti luoghi comuni privi di ogni fondamento storico: le gondole nere in segno di lutto, le caorline che vengono da Caorle e che sono simmetriche in modo da poter andare nelle due direzioni(?!), i gondolini che sono "la formula uno del mare", ecc, ecc.

I telecronisti Elisa Anzaldo e Giancarlo Mingoli con lo scrittore Riccardo Calimani (Da Il Gazzettino di Venezia)

  Spero che quest’anno si sia raggiunto il colmo, con la famosa Regina “Corsaro”, tanto che anche il Gazzettino se ne è accorto stigmatizzandolo negli articoli che riportiamo integralmente. Ma siccome al peggio non c’è mai limite il prossimo anno sarà tutto come il solito salvo che i radiocronisti romani dovranno essere doppiati dalla voce di Alberto Sordi in versione gondoliere.


 

 Dal Gazzettino di Venezia

Gaffe ed errori, per la Rai la regina di Cipro diventa Corsaro

Ma dopo le proteste della Lega il direttore del Tg1 difende gli inviati: ridicola la richiesta di giornalisti locali

Lunedì 7 Settembre 2009,

         Mettiamola così: la Regata Storica non è proprio avvincente. È lentezza, è attesa. Lo sanno bene i veneziani e chi conosce la civiltà del remo. E negli anni, di polemiche sul ritmo poco televisivo della manifestazione ne sono state fatte a iosa. Ma questa volta che a farla da protagonista è stata la coppia Giampaolo D’Este e Ivo Redolfi Tezzat, con un bagno fuori programma, la Rai ha pensato bene non tanto di seguire la cronaca del "naufragio" ma dilungarsi in un’intervista al sindaco Massimo Cacciari sullo spopolamento della città. Come dire: viva i luoghi comuni. Evitiamo la cronaca per buttarci nel ritornello "Come è triste Venezia". Che barba! E tutto, malgrado gli sforzi dello stesso primo cittadino che nell’intervista, ha cercato, per quanto ha potuto, di evitare il solito "piagnisteo". Ma niente da fare l’immagine stereotipata di Venezia rimane e questa bisogna far passare sui teleschermi.
      E allora a questo punto via con le musiche stile Settecento che tanto fanno festa (!?) e immagini cartolina. E i conduttori? Fatto salvo il commento tecnico affidato ad Alberto Vitucci, giornalista veneziano ed esperto di voga, poco spazio, quasi nulla è stato offerto allo scrittore Riccardo Calimani, rimasto ingolfato alla domanda sul significato del termine "Machina" (la tribuna d’onore nella "volta" del Canal Grande) che lo ha costretto a passare la palla al giornalista veneziano. Ma quel che più ha colpito nella telecronaca dei non veneziani, alla vigilia tanto criticati dalla Lega, è stato il primo infortunio di Elisa Anzaldo, inviata del Tg1, che ha ribattezzato il personaggio della Regina di Cipro, Caterina Cornaro, in processione nel corteo storico, come Caterina Corsaro! Ohibò. Certo sempre sul mare siamo...
      Il conduttore, Giancarlo Mingoli, per ben due volte, nonostante fosse stato corretto sul campo, ha fatto risuonare nel microfono la parola "Fondàco" con l’accento sulla "a", come lo direbbero - bontà loro - Stanlio & Ollio, anzichè "Fòndaco". E ancora l’Anzaldo ha pensato bene di misurarsi con i nomi tanto che Palmiro Fongher, campione del remo, è diventato «Folgher».
      Ma la parte più esilarante è stata senz’altro lo scambio di battute tra Vitucci e Anzaldo a proposito di un manifesto di Barack Obama appeso sul balcone di un palazzo veneziano. «Ho visto anche un’immagine del presidente Usa su un balcone» - ha detto l’inviata del Tg1. «Bene, ha risposto il giornalista veneziano - speriamo di averlo presto nella nostra città...» E Anzaldo (?!): «Direi proprio di no». E perché? Boh! E mentre sulle immagini di una Venezia stile cartolina risuonavano le musiche di Umberto Da Preda e guarda caso "La biondina in gondoleta", ci mancava solo Mirandolina che spuntasse alla sinistra del teleschermo. L’unico momento simpatico, che ha raccontato una Venezia minore, fuori dalle logiche, si è avuto con l’intervista al giovane scrittore Alberto Toso Fei che, in un flash di pochi minuti, ha raccontato quelle "curiosità veneziane", che trasformano una Serenissima inghiottita quotidianamente dal turismo in una città ricca di storia e di atmosfere.
      E pensare addirittura che il Comitato nazionale degli Utenti dell’Agcom ha espresso solidarietà ai giornalisti del Tg1 per gli attacchi della Lega. E non si è sottratto nemmeno il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, che in una nota ha giudicato «polemiche ridicole la richiesta di affidare a giornalisti veneziani la telecronaca della Regata», concludendo il suo intervento con un "Ostregheta". Una volta lo diceva Gino Bramieri. Ma quando raccontava barzellette.
      Paolo Navarro Dina

     


 

Storica, ora la Lega chiede il conto alla Rai

Mazzonetto: «Quando è costata la trasferta in città di giornalisti e troupe?» Ancora polemiche sulla regia


 

Martedì 8 Settembre 2009,

Proteste e ancora proteste. La telecronaca della Regata Storica ha inviperito i veneziani. Per carità sarà pur vero che l’argomento non è dei più facili, ma in molti si sono scatenati all’indomani della trasmissione tv per segnalare al Gazzettino strafalcioni, sciocchezze o addirittura solo indicare come la Rai abbia perso l’occasione per raccontare dal vivo, con immagini nitide, l’incidente alla coppia D’Este-Tezzat. E qualcuno dei lettori ci ha segnalato anche come la conduttrice, proprio nel momento di svolta della gara con il naufragio al gondolino azzurro, abbia serenamente suggerito alla regia di mandare in onda l’intervista con il ministro Brunetta tanto - a dirla tutta - il cameramen a bordo della barca Rai stava continuando a seguire le imbarcazioni puntando sul "marron" dei Vignotto abbandonando al suo destino quello azzurro con tanto di tuffo di SuperD’Este e Tezzat.
      Provare per credere, basta guardare i filmati su "You Tube" e ognuno può trarne il proprio giudizio. E proprio sul servizio offerto dal Tg1, Alberto Mazzonetto, il consigliere leghista che aveva chiesto giornalisti veneti per commentare la Regata, replica piccato al direttore del Tg1 che ha curato la diretta: «Caro direttore Augusto Minzolini - taglia corto - non è ridicola la mia protesta, ma è ridicolo chi dichiara che io avrei messo in discussione la professionalità dei giornalisti solo perché romani o siciliani. Non li volevo, perché i risultati sono stati notati da tutti domenica scorsa, tanto più che a Venezia c’è una redazione Rai che sarebbe stata in grado di fare benissimo il proprio mestiere. E ancora mi chiedo, quanto è costato alla Rai organizzare questa missione? Quanti sprechi sono stati fatti?».
      Complessivamente la Rai dovrebbe aver mobilitato almeno una decina di tecnici della Squadra esterna di Torino; due giornalisti più gli esperti (Alberto Vitucci e lo scrittore Riccardo Calimani) oltre al regista e pare sia giunto in città anche un vicedirettore della Testata giornalistica. Insomma, più o meno una ventina di persone.
      E sulle polemiche rincara la dose Ivo Papadia, consigliere leghista della Municipalità del centro storico: «É stata una giornata apocalittica - sottolinea - da "dilettanti allo sbaraglio" tanto che non abbiamo avuto alcuna immagine del naufragio del duo D’Este-Tezzat oltre a tutti gli altri strafalcioni».
      E un coro unanime di critiche arriva anche dal resto della città: “Dei piloti di Formula Uno vediamo brufoli e sbadigli, e della regata ci perdiamo i momenti salienti? Si vedeva lontano un miglio che registi ed operatori non erano pratici di regate”. Con la solita ironia ed irriverenza, il comico Lino Toffolo, sceglie la strada della battuta per commentare quanto accaduto domenica scorsa durante la Regata Storica. “Avevo scritto proprio il giorno stesso un articolo nel quale parlavo della Regata – spiega il comico – L’unica cosa che posso aggiungere è che bisognerebbe mandare persone specializzate in regate per ottenere il risultato che si può ammirare in formula Uno. Hanno mancato i momenti salienti. Certo non di proposito, fatto sta che si sono persi la notizia”.
      Perplesso Aldo Rosso, presidente dell’ente Gondola. “Direi che complessivamente è andato tutto bene. Certo la telecronaca poteva essere più precisa ma non è un dramma. Dar del “Corsaro” a Cornaro, beh mi sembra un errore piuttosto grave. Speriamo che quanto accaduto quest’anno serva da lezione”.
      Paolo Navarro Dina
     
     


 

Su come far tornare i veneziani in Canal Grande per assistere alla Regata Storica riportiamo dalle lettere al Gazzettino 11-09-09 queste proposte di Pastor remer:

 

Da almeno 35 anni seguo le regate e la Storica mi ha visto sempre presente. Constato quindi puntualmente il dramma della diminuzione del pubblico dal Canal Grande; soprattutto del popolo delle barche ed in special modo dal Ponte di Rialto alla Stazione. Quest’anno i tempi morti sono stati più che sopportabili e le attività in acqua, tra la Machina e il Ponte, sono state numerose e ben ritmate.
      Sinceramente non capisco come possa la diluizione in due giorni delle regate risolvere il problema delle presenze in Canal Grande. Probabilmente risolve le diverse necessità di campioni e appassionati (dell’Associazione Regatanti e del Coordinamento delle Remiere) ma mi sembra che una simile frammentazione degli eventi potrebbe addirittura far diminuire la partecipazione con un dispendio ulteriore di denari e impegno.
      Propongo costruttivamente, in alternativa, di:
      1) Oscurare la diretta RAI nella Provincia di Venezia in modo da togliere questa comodità a chi avrebbe la possibilità di muoversi in barca per assistere alla regata.
      2) Ripristinare il corteo delle autorità: un momento di sofferta condivisione per i politici per un grande momento di grande partecipazione del popolo.
      3) Chiedere ai vip presenti per la mostra del Cinema di partecipare ad un corteo in gondola: in quanti si accalcherebbero in Canale per strappare un foto a George Clooney in gondola
      4) Ripristinare il corteo delle barche storiche da lavoro dell’Associazione Arzanà.
      5) Pensare a giochi in barca da svolgere nel tratto Rialto-Ferrovia: tiro alla fune, forze d’Ercole, battaglie con cadute in acqua……
      6) …..?
      Io comunque continuerò a pensare alla Regata Storica come alla grande festa della prima domenica di settembre con le difficoltà e le baruffe per trovare l’attracco migliore, lo scambio di merende tra le barche, le battute al passaggio dei cortei, la tensione (nessuna noia) nell’attesa, il sempre inutile tentativo di capire qualcosa dagli altoparlanti e gli indimenticabili momenti dei passaggi dei vogatori quando le urla dei tifosi ed appassionati sembrano far crollare i palazzi.
      Saverio Pastor Remèr
      Venezia

 
 

 

 

 

: penzo.gilberto