Home

     

 

 Museo della navigazione fluviale di Battaglia terme

 
  Raccolta di informazioni
   
  > Musei
    Museo Storico Navale di Venezia
     
    Museo della navigazione fluviale di Battaglia Terme
     
     
   
 

 Da Padova Oggi 26 gennaio 2020

Torna dal funerale di un amico, stroncato da infarto Riccardo Cappellozza
È scomparso sabato 25 gennaio, a 88 anni, Riccardo Cappellozza, morto improvvisamente a casa, a Battaglia Terme, per un probabile cedimento del cuore. Era rientrato da pochi minuti, dopo essere uscito per organizzarsi, con i conoscenti, in previsione del funerale del suo amico Guido Montesi, deceduto poche ore prima. Un destino comune, la morte, per entrambi, uno a poche ore dall'altro.

Amicizia

Riccardo Cappellozza era stato un imprenditore del trasporto commerciale su barche, un barcaro, figlio di un barcaro, famiglia di generazioni di barcari. Raccontava che con Montesi si erano incontrati - decenni fa - per il sostegno al Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme, del quale Cappellozza era il fondatore e promotore: Cappellozza, come sempre, attivo nel promuovere la raccolta di fondi e di reperti per l'obiettivo, diventato la sua vita, della costituzione, prima, e poi la gestione, del Museo; Montesi, sempre attento e generoso alle istanze volte a valorizzare il patrimonio culturale, soprattutto d'impresa, quale appunto era l'attività dei barcari, la navigazione fluviale. 

Museo

Nell'ufficio del Museo è in bella mostra la foto di Riccardo Cappellozza avvolto nel lembo della cappa di Guido Montesi, governatore dell'ordine dei "Padovani eccellenti", che consegna a Riccardo il titolo di "Padovano Eccellente 2008". E' la foto simbolo di un legame fra i due, anche umano, sviluppatosi nel lungo tempo. Il suo merito, che lo rende unico, è aver trasformato una professione, quella del "barcaro", anzi, un mestiere (così lo definiva), caduto in disgrazia (raccontava sempre come i barcari sbarcati e finiti a lavorare in terraferma avessero perso la considerazione sociale dell'epoca), in una icona, fenice culturale ed ambientale, una risorsa di cui essere orgogliosi, a Battaglia Terme e nel mondo.

Barcari

Far conoscere è stata l'azione principale. Ha favorito le visite al Museo e ha regalato centinaia di libri, in particolare il "suo", quel "L'ultimo dei barcari", scritto con Francesco Jori, summa dell'esperienza in barca. Sempre disponibile per interviste, sopralluoghi, partecipazione a incontri, dibattiti, video. Un mestiere, quello del barcaro, dai mille mestieri, costantemente in viaggio, in avventure al comando di tonnellate racchiuse in pesanti scafi di legno mossi dalle forze del vento, della corrente d'acqua e dai muscoli di cavalli o uomini, col risvolto economico dei conti da far quadrare, per mantenere il tutto, famiglia compresa. Era la vita quotidiana e la lotta per la sopravvivenza. 

Premi e riconoscimenti

Molti sono gli ambiti premi e i prestigiosi riconoscimenti ricevuti - ad esempio a Mantova nel 2016 quale "barcaro dell'anno". Gli mancava solo quello della laurea ad honorem, guadagnata sul campo. Aveva invece frequentato il corso serale per adulti "delle 150 ore", tenuto a Battaglia Terme dal prof. Elio Franzin. Il professore aveva  stimolato gli alunni senior a recuperare la memoria della professione precedente, a dare valore. E' stata la miccia per riaccendere il DNA barcaro di Riccardo Cappellozza, che non si è più fermato.

 

 

Il Gazzettino

L'ultimo barcaro della Provincia, Riccardo Cappellozza, 88 anni, è uno dei massimi esperti della cultura della navigazione fluviale a livello nazionale. Ancora pieno di energie e voglia di fare, oggi alle 14 nella sala Arena della Fiera di Padova terrà una conferenza sull'argomento in occasione di Itinerando-Mondo mare 2019. Fino agli anni Sessanta, Cappellozza - originario di Battaglia - ha navigato ininterrottamente solcando i principali canali e fiumi della Pianura Padana. Trasportava ogni genere di merce quando i barconi viaggiavano ancora senza motore. Cinquant'anni fa cessò la sua attività a causa delle politiche industriali che misero in ginocchio la navigazione commerciale interna. Ma non si è perso d'animo. «Ha avviato un apposito percorso di valorizzazione di un mestiere, il barcaro, che per millenni è stato il fulcro della diffusione della civiltà sottolinea il presidente di Traditional Venetian Boats, Maurizio Ulliana Il celeberrimo Museo della Navigazione fluviale di Battaglia, tempio della memoria e testimonianza di un'epoca, fu fondato vent'anni fa proprio da Cappellozza». In questo momento sta lavorando al fine di dare lustro al Battaglia, il secondo canale più antico d'Europa (completato attorno al 1200, è un'opera d'arte in termini di ingegneria idraulica). «A breve verrà inaugurato uno straordinario monumento internazionale, collocato lungo il tratto che passa per il centro della cittadina termale<, aggiunge Ulliana. Al termine del convegno, Cappellozza sarà presente allo stand del Museo dei barcari, al padiglione 8, per raccontare ai visitatori aneddoti e ricordi. Per quanto riguarda la rassegna di via Ortazzo, rimane aperta dal mercoledì alla domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. «Stiamo cercando di far conoscere questo gioiello al grande pubblico». Nei mesi scorsi il Comune ha invitato cittadini e appassionati a votare per la rassegna dei barcari quale luogo del cuore Fai (Fondo ambiente italiano). Una vittoria, o comunque un buon piazzamento, porterebbe risorse fresche per la valorizzazione dello stesso.
F.Cav.


 

 

 

 

By FergidMultimedia 2007
[italiano-english text below] Sono raccolte le attrezzature impiegate negli squeri, vale a dire cantieri per la costruzione e manutenzione delle barche, numerosissimi anche lungo i fiumi, un po'come oggi succede per le officine di automobili e camion. Vi lavoravano varie figure professionali: i maestri d'ascia responsabili dello squero; i fabbri impegnati nel forgiare i chiodi, le ancore e pochi altri accessori metallici; i calafati addetti all'impermeabilizzazione degli scafi mediante stoppa e pégola; i segatori che trasformavano i tronchi degli alberi in tavole o altri pezzi utili alla costruzione delle barche. La sala ospita un àrgano di legno da cantiere e le relative tàje (paranchi) per l'alaggio e il varo, usate per tirare a terra o rimettere in acqua i barconi. Questo esemplare ottocentesco, proveniente dallo squero Nicoletti di Bassanello (Padova), è un pezzo piuttosto raro in quanto già da molto tempo queste attrezzature sono state sostituite da quelle in metallo e motorizzate. Su alcuni pannelli sono raccolti i vari arnesi degli squeraròi (per tagliare, segare, misurare, sagomare, forare, ecc.) che per la costruzione delle barche non usavano mai colle; i vari pezzi, infatti, venivano tenuti insieme soltanto con incastri e soprattutto mediante chiodi di legno e di metallo. Al soffitto è sospeso un battello di servizio, vale a dire quel mezzo che dai barconi serviva per raggiungere la riva e per qualsiasi altro intervento durante la navigazione o sosta nei punti d'attracco (tratto dal volume "LA NAVIGAZIONE FLUVIALE e il Museo di Battaglia Terme" a cura di Pier Giovanni Zanetti - Editrice La Galiverna)
Per maggiori informazioni sulla navigazione fluviale visita il sito di Riccardo Cappellozza:http://www.riccardocappellozza.it/

[english] They gathered equipment used in squeri, ie shipyards for the construction and maintenance of the boats, too many rivers, a po'come happens today workshops for cars and trucks. We worked various professionals: teachers responsible for the axe squero, the manufacturer engaged in forging nails, and a few other anchors metal accessories; calafati employees of the boats by tow and pégola; segatori that transformed the trunks trees in tables or other items useful for the construction of boats. The hall houses a àrgano wooden poles and related tàje (paranchi) for the launch and slipways used to pull on the ground or call into the water barges. This exemplary nineteenth coming from squero Nicoletti of Bassanello (Padova), is a rare piece as long ago these equipment have been replaced by metal ones and motorized. On some panels together the various tools of squeraròi (cut, cut, measure, shape, drill, etc..) For the construction of the boats used not ever hill, and the various pieces, in fact, were only held together with joints and especially nails through wood and metal. The suspended ceiling is a boat service, ie that medium that was used by barges to reach the shore and for any other intervention while browsing or stops at berths (taken from the book "THE RIVER NAVIGATION and Museum Battle Spa "by Pier Giovanni Zanetti - The Galiverna Publishing)
For more information about inland waterways visit the site of Riccardo Cappellozza:http://www.riccardocappellozza.it/
   

 

 
By FergidMultimedia 2008
Il "Museo" è nella nostra tradizione culturale un luogo destinato alla conservazione delle memorie, storiche, sociali ed artistiche. Un luogo che spesso si presenta austero, ricco di informazioni ma anche "conservativo" più che dinamico, e certo incute a molte persone una specie di "timore", di non comprendere appieno il valore che esprime. Ma la Cultura, insieme ai travolgenti mutamenti sociali, economici e tecnologici che si succedono senza tregua lanciano sfide che non si possono ignorare: la fruizione della Cultura, o meglio delle sue variegate ed innovative espressioni, va curata e gestita in modo diverso, cercando ogni più agevole contatto con il vasto Pubblico. Il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme vuole raccogliere questa "sfida" e si attrezza, giorno dopo giorno, per rinnovare le sue capacità di comunicazione: può contare su un allestimento originale e prestigioso, unica fonte nazionale di documentazione sulla Navigazione in acque interne (e non solo), e soprattutto sulla disponibilità e sull'impegno appassionato di alcuni "Barcàri", protagonisti allora e testimoni oggi di un lavoro, o meglio di un insieme di pratiche e tecniche delle acque interne del secolo scorso per molti versi tra i più ricchi e complessi. E' così nata l'iniziativa dei "Giovedì al Museo", con un programma di quattro incontri dedicati alle "Memorie di Segni e di Acque": un richiamo per un Pubblico sensibile alla Storia locale, anche un po' curioso di approfondire quanto e come l'"Acqua" si sia intrecciata con le nostre vicende economiche, ed anche territoriali e sociali. I Giovedì sono iniziati il 27 marzo scorso proprio dai "Barcari", organizzando un colloquio sul tema "Voci e mestieri dai canali" con Riccardo Cappellozza, attivissimo "contributore" del Museo, e con una giovane Guida "didattica": un "concerto a due voci", due generazioni un po' lontane ma anche un po' vicine, su questo elemento "liquido" che con i suoi segni, appunto, incide la nostra storia, le nostre attività, le nostre relazioni. Poche domande, sulla storia, sugli episodi, sugli oggetti e sui linguaggi usati, sono state sufficienti a schiudere davanti agli attenti spettatori uno scenario suggestivo di ricordi, di immagini e di voci (appunto!): è stato come tessere un arazzo, parola dopo parola.. ancora una volta la memoria impreziosita dalla testimonianza ha dato il suo contributo, più umano che "museale", alla nostra conoscenza ed alla nostra sensibilità. Gli incontri proseguiranno il 24 aprile 2008, alle 20,30, con "La Battaglia delle acque", dedicate al Comune ed alla sua insolita denominazione; il 15 maggio con "Le acque del Veneto", allargando la ricognizione all'intero contesto regionale e si concluderanno il 26 giugno con lo spettacolo "Storie di fiume" che tra l'altro valorizzerà l'invidiabile ubicazione del museo, ex macello comunale, alla confluenza di due canali.
Testo redatto dal Prof. Mario Vio
 

 

 
   
: penzo.gilberto
 

email Gilberto Penzo